La produzione di sementi certificate di riso sarà in grado di soddisfare la domanda degli agricoltori per quasi tutte le categorie. Sono state 42.778 le tonnellate che hanno caratterizzato la campagna 2021-2022, con un ottimo coefficiente di utilizzo pari a 1,61 in linea con quello del 2021. Sono alcuni dei dati elaborati dal Crea – con il suo Centro Difesa e Certificazione – presentati nella consueta riunione annuale sulla Certificazione delle sementi di riso – Campagna 2022-23, organizzato da oltre 40 anni con l’Ente Nazionale Risi, alla presenza del presidente della IX Commissione del Senato, Luca De Carlo. Nel corso dei lavori con tutta la filiera, è stato approfondito l’obbligo a partire dalla campagna 2024 dell’utilizzo di seme certificato per ottenere l’aiuto accoppiato previsto dalla Pac.

Di rilievo anche le oltre 7.500 tonnellate di sementi esportate nella scorsa campagna, a testimonianza dell’eccellenza di questo simbolo del Made in Italy, leader assoluto in Europa e negli areali mediterranei.

“La nostra risicoltura è prima in Europa – ha dichiarato De Carlo – grazie all’impegno dei produttori italiani, custodi di questa eccellenza messa a dura prova dal cambiamento climatico, oltre che dalla concorrenza globale, che si giova di prezzi più competitivi, spesso a fronte di minore attenzione al lavoro, alla qualità del prodotto e all’ambiente”. Tra gli altri dati, emerge che la superficie destinata alla risicoltura nella campagna 2022-23 sono 11.474 ettari, in leggero calo di cui solo il 15% non idonei a produrre sementi. Nel corso dei lavori il Crea ha presentato alcune attività di ricerca a supporto del settore, come l’impiego di oli essenziali per la riduzione dell’infezione necrosi del germinello. Sono stati premiati, infine, i vincitori del 112° Concorso Nazionale Moltiplicatori sementi di riso.