(di Giovanni Franco) - PALERMO, 21 FEB - Vivono ai margini della società.
Volteggiano a piedi scalzi e spesso a dorso nudo tra le montagne di rifiuti delle discariche di Dhaka per raccattare pezzi di plastica, carta, lampadine, ferro, scarpe rotte o qualsiasi tipo di materiale che possa essere riciclato. Oggetti che trasportato sulle esili spalle, in sacchi che si riempiono di scarti, da rivendere per pochi soldi, ad alcuni rigattieri. Eppure non hanno perso la voglia di sorridere e di saltellare come in un gioco. Sono i Tokai, i bambini di strada del Bangladesh: la loro età si aggira tra i tre ed i sedici anni. Stanno sui bordi delle strade, tra i cumuli di immondizia in situazioni di totale carenza igienica. Diventano presto vittime di abusi, schiavi e consumatori di droga. Le loro drammatiche storie sono raccontate in un reportage fotografico realizzato da Pierpaolo Mittica, originario di Pordenone. I suoi scatti realizzati a Dhaka sono stati raccolti in un libro pubblicato dalla casa editrice palermitana Torri del Vento, "Tokai- A Life in chains". Pagine 92 dal costo di 25 euro. Il ricavato delle vendite sarà interamente devoluto all'organizzazione no profit chiamata Tokai Songho, gestista da padri Saveriani che da anni si occupano di aiutare questi adolescenti.
"Nel 2011, quando mi sono recato per la prima volta in Bangladesh come farmacista ospedaliero, per una missione sanitaria umanitaria ho conosciuto Padre Riccardo Tobanelli - dice Luigi Di Salvo, editore Torri del Vento - gestiva già una Tokai House che ospitava circa trenta bambini nella periferia di Dhaka, ma avendo percepito l'entità del problema, si era attivato per acquistare un terreno e costruire una casa più grande capace di ospitare più bambini". Nel 2013 Di Salvo tornò a Dhaka e chiese di visitare personalmente la discarica della megalopoli: "Sono riuscito a entrare solo per 10 minuti, mi sono addentrato tra i rifiuti e ho percepito tutta la violenza di quelle condizioni di vita - racconta - Padre Riccardo muore nel giugno 2021 e le due associazioni, si ritrovarono improvvisamente senza la guida di una persona capace di trovare i fondi per garantire a questi bambini una vita degna di un essere umano. Ed è con questa iniziativa che vogliamo aiutarli".
Nel libro scorrono in un rigoroso bianco e nero immagini di questi "piccoli schiavi" ripresi spesso con un grandangolo o con un medio obiettivo. Emergono i loro sguardi e spesso le espressioni di rassegnazione. Si vedono i luoghi dove stazionano, i giacigli dove dormono. Le strade che percorrono per andare a lavorare dall'alba al tramonto. "Sono impegnati 12 ore al giorno in condizioni orribili nelle discariche - aggiunge Di Salvo - e la maggior parte di loro senza alcuna protezione, niente guanti e scarpe. Alcuni di loro sono orfani, la maggior parte sono abbandonati dalle loro famiglie ed emarginati dalla società. Di solito riescono a guadagnare circa due-tre euro al giorno per tentare di sopravvivere". Un aiuto potrebbe arrivare dai ricavati realizzati con questo volume. Spiega Di Salvo: "Per supportarli abbiamo creato l'associazione Progetto Tokai Odv per i bambini di strada di tutto il mondo e contiamo, con l'aiuto e la generosità di chi ci vorrà supportare, di aiutare con continuità l'organizzazione dei Padri Saveriani che operano in Bangladesh proseguono l'opera iniziata da Tobanelli per assicurare a questi bambini una qualità di vita quanto meno accettabile rispetto ai bisogni primari". .