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Mogol, la politica è chi la fa e Meloni ha grinta


- ROMA, 23 FEB - "Non ho cambiato idea rispetto a quello che è il mio interesse verso la politica: non credo ai partiti ma alle persone, alle persone che dimostrano di essere fattive. E se mi chiede di Giorgia Meloni le rispondo che ne penso bene, che è una persona, una donna, volitiva e competente, studiosa e con la grinta giusta per portare avanti il compito che si è data". Giulio Rapetti Mogol, è appena stato nominato "consigliere per la cultura popolare" dal ministro Gennaro Sangiuliano. Un riconoscimento che sembrerebbe dare una risposta agli annosi interrogativi sullo schieramento in cui collocare politicamente il sodalizio musicale con Lucio Battisti. "Non sono disinteressato alla politica, mi interessano le persone: le mie idee si basano sulla valutazione di chi dice le cose che condivido" spiega all'ANSA. Anche rispetto al suo nuovo incarico, Mogol ha idee molto chiare: "Sono consigliere per la musica e dunque cercheremo di fare il possibile per contribuire ad un miglioramento della produzione. La mia idea è che è dalla cultura popolare che dipende l'accrescimento anche culturale delle persone: se la cultura popolare è evoluta, la gente che impara a memoria i testi delle canzoni, ha la possibilità di nutrirsi di concetti più elevati". Insomma, aggiunge Mogol, "la cosa principale non è inseguire la massa, rincorrere le visualizzazioni sui social, ma cercare la competenza, valutare il bello".
    Sanremo non le è piaciuto? "Non l'ho visto, però da quel che ho sentito non mi è sembrato ci fosse grande qualità. E' stato un festival che ha giocato più sull'attrattiva dello spettacolo in sé". .