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Schillaci: nasce Decalogo su Nutrizione, no a cibi sintetici 


"Sono stati tre giorni di lavoro intenso che ha permesso di approfondire gli ambiti relativi alla Nutrizione facendo emergere criticità ma anche proposte che hanno portato a una sintesi di 10 azioni da mettere in campo per rendere la nostra nazione resiliente, i cittadini più consapevoli e informati, i servizi di nutrizione clinica e preventiva pronti a dare risposte adeguate superando disomogeneità e diseguaglianze. E che ha tra i 10 punti anche un chiaro no ai cibi sintetici". Così il ministro della Salute Orazio Schillaci, nel suo intervento durante la giornata conclusiva della prima Conferenza nazionale sulla nutrizione", durante la quale è stato presentato il Decalogo sulla Nutrizione.

La Conferenza nazionale è partita dal presupposto che una "sana alimentazione aiuta a migliorare lo stato di salute, a prevenire malattie croniche degenerative con un impatto rilevante sulla spesa sanitaria e sulla mortalità". Da questo punto di vista, "il Decalogo sulla Nutrizione - ha detto - è un risultato importante di un percorso che oggi non termina bensì inizia".

Tra i punti del decalogo, la promozione della dieta mediterranea italiana, "un patrimonio della nostra terra che dobbiamo recuperare, valorizzare e tramandare" perché una stretta aderenza a questa è "associata alla riduzione della mortalità complessiva di quasi il 10%". Prioritari anche gli interventi diretti a contrastare la malnutrizione, sia per difetto, specie in ambito ospedaliero, che per eccesso, ovvero sovrappeso-obesità, "che allunga i tempi di degenza mediamente del 55% con conseguente aumento della spesa e delle complicanze mediche". Inoltre tra i punti, quello di promuovere la corretta comunicazione sull'alimentazione, rendendo "comprensibili le informazioni validate e accreditate anche per contrastare informazioni false" e, infine, portare questi temi "nei programmi didattici della scuola primaria e secondaria", ha concluso il ministro.

Coldiretti: l'84% degli italiani si dichiara contrario all'idea di cibi prodotti in laboratorio da sostituire a quelli coltivati in agricoltura.Lo rileva un'analisi condotta con il Censis e divulgata in occasione del no chiaro al cibo sintetico pronunciato dal ministro della Salute Orazio Schillaci fra le 10 azioni da mettere in campo per la nutrizione e la prevenzione, a conclusione della Conferenza Nazionale. Una decisione - informa una nota - apprezzata dalla Coldiretti che insieme a Campagna Amica, World Farmers Markets Coalition, World Farmers Organization, Farm Europe e Filiera Italia ha già raccolto quasi mezzo milione di firme per promuovere la legge che vieti la produzione, l'uso e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico per il quale nel 2023 potrebbero essere già presentate le prime richieste di autorizzazione all'immissione in commercio in Europa dopo il via libera della Fda negli Stati Uniti.