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Super tecnici per la viticoltura moderna, primi 10 diplomati


- ROMA, 12 APR - Non vanga e pala, ma computer, satelliti e gps. Passare dal vecchio modo di dire 'BRA' ovvero da braccia rubate all'agricoltura, a 'CDA', cioè cervelli dedicati all'agricoltura. Questo l'obiettivo del 'Corso di formazione tecnica superiore in pratiche innovative ed ecosostenibili per la gestione dell'agroecosistema vigneto', promosso da Crea (Consiglio della ricerca in agricoltura e analisi dell'economia agraria), i cui primi diplomi sono stati consegnati oggi al Ministero dell'Agricoltura.

Un corso di alta formazione per preparare giovani tecnici della viticoltura e accompagnarli nel mondo di lavoro, della durata di un anno e per un totale di 800 ore, di cui la metà di spendere nei campi. Il corso, finanziato dalla Regione Veneto, e aperto a diplomati e laureati, si è tenuto presso l'Istituto tecnico Cerletti di Conegliano Veneto, fondato nel 1876 e nasce dalla necessità di formare giovani con conoscenze che non sono (ancora) sui libri di scuola, ma frutto delle innovazioni in viticoltura dal miglioramento genetico alle biotecnologie verdi ecosostenibili, dalla viticoltura di precisione alla robotica.

Dieci gli studenti, tra 20 e i 29 anni, che hanno concluso il percorso, di cui 7 maschi e 3 femmine, tutti sono stati assunti dalle aziende coinvolte nel progetto. Tra di loro Eleonora Vit, di Portogruaro, vicino Venezia: "sono stata entusiasta di aver potuto osservare e studiare tutto il ciclo della filiera vitivinicola, dalla vigna al bicchiere. Il messaggio che vorrei dare ai giovani, è quello di continuare a formarsi e studiare perché aiuta a lavorare meglio".

"L'Istituto Cerletti è un punto di riferimento dell'enologia, in quanto prima scuola in Italia a dedicarsi nel modo specifico all'enologia", ha ricordato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida. Ora l'obiettivo ora è ampliare il progetto. "Questa esperienza è un'eccellenza che vogliamo portare in altre regioni, stiamo pensando ad esempio anche a una scuola sull'olivicultura e una sulla cerealicoltura, in regioni come Lazio, Marche, Calabria", conclude Carlo Gaudio, presidente Crea. .