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Gli sceneggiatori di Hollywood sul piede di guerra


   La contrattazione tra sceneggiatori e produttori americani si alza di tono. Dopo tre settimane di negoziati infruttuosi sul rinnovo del contratto, il sindacato degli scrittori di cinema e tv (Writers Guild of America, Wga) chiede ai suoi iscritti di autorizzare lo sciopero con un voto online aperto fino al 17 aprile. Se gli Studios non accettano le loro richieste entro la scadenza del vecchio contratto, il 1 maggio, la guild più belligerante di Hollywood incrocerà le braccia.

    L'ultimo sciopero risale a 15 anni fa, tra novembre 2007 e febbraio 2008: gli sceneggiatori paralizzarono l'industria cinematografica per 100 giorni. Da un'indagine tra gli iscritti alla Wga, risulta che la metà di loro percepisce la paga minima (mentre dieci anni fa guadagnava così solo il 33%) e che lo stipendio medio è sceso del 23%, considerando l'inflazione.  "Mentre le aziende guadagnano miliardi di dollari, investendo sempre più nello streaming, noi scrittori guadagniamo sempre meno", dice Chris Keyser, presidente del comitato che contratta con l'Alleanza dei produttori di cinema e tv: 300 case di produzione e distribuzione, tra cui le majors tradizionali come Disney, Warner Bros, Universal, Paramount, Columbia/Sony, e i "nuovi" arrivati come Netflix.