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La compagnia Arte e Salute di Bologna interpreta Pasolini


- BOLOGNA, 15 APR - L'inedita collaborazione fra la compagnia Arte e Salute diretta da Nanni Garella e Balletto Civile, collettivo guidato dalla coreografa Michela Lucenti, ha dato vita a una nuova produzione di Porcile di Pier Paolo Pasolini in scena in prima assoluta dal 18 aprile al 7 maggio al Teatro Arena del Sole di Bologna. Dopo Calderòn di Fabio Condemi e Pilade di Giorgina Pi, Porcile è la terza tragedia del progetto Come devi immaginarmi dedicato a Pasolini, ideato dal direttore di ERT Valter Malosti e dallo studioso Giovanni Agosti.
    Porcile è un dramma ambientato nell'estate del 1967 a Godesberg, città della Germania nei pressi di Bonn, dove gli strascichi del nazismo sono ancora evidenti. Qui vive una famiglia borghese di ricchi industriali, i Klotz, il cui figlio Julian passa le giornate nel disinteresse e nell'apatia. Il giovane protagonista porta sulle spalle il peso di un'eredità intollerabile, quella che vide gli industriali, e dunque anche la sua famiglia, collaborare con il regime di Hitler. In questo senso Julian si rivela un perfetto eroe tragico, destinato a soccombere per il suo orgoglio e la sua sfacciataggine, ma anche per il suo sincero legame con la natura che al tempo stesso sfida.
    "Julian assomiglia molto a Pasolini da giovane - nota Nanni Garella - per questo infinito amore per la vita nonostante le difficoltà, le persecuzioni e le angherie". Sebbene ambientata in epoca moderna, la pièce pasoliniana ha tutte le caratteristiche e la potenza della tragedia arcaica: "Pasolini non è un drammaturgo, - spiega il regista - è un poeta e un narratore. Quando decide di affrontare il teatro tenta di scavalcare la forma del dramma borghese e anche quella del teatro epico. Per fare ciò Pasolini si tuffa nella tragedia antica, scrivendo in versi le sue opere teatrali, e strutturandole non in atti, ma in episodi".
    La versione di Nanni Garella con Arte e Salute, oltre a dare risalto ad alcuni personaggi, come la figura della madre, concentra e amplifica sul piano drammaturgico l'inclinazione alla tragedia arcaica dello scrittore bolognese. .