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Acquista vino in cantina 73,8% enoturisti, di più se hi-tech


- ROMA, 02 MAG - Il 73,8% di chi vive un'esperienza di visita in cantina acquista, al termine di essa, almeno una bottiglia di vino. E le vendite dirette al consumatore risultano in crescita rispetto al 2021, così come gli investimenti in innovazione digitale e strumenti di raccolta dati, minore intervallo tra la prenotazione della visita e il giorno effettivo dell'evento. Tuttavia anche la passione per il mondo di Bacco fa i conti con la crisi e l'inflazione: è in lieve flessione lo scontrino medio rispetto all'anno precedente: questi i dati più significativi della nuova pubblicazione del "Report Enoturismo e Vendite direct-to-consumer 2023" realizzato da Divinea, monitorando circa 300 cantine clienti che utilizzano Wine Suite, software Crm e marketing realizzato dalla stessa impresa tecnologica. L'azienda vinicola, sottolinea Roberto Villa, Cmo e Digital Expert di Divinea, "è in assoluto il miglior luogo per vendere vino ai privati e, contestualmente, il momento più efficace per la raccolta delle informazioni dei clienti è quando c'è il massimo coinvolgimento reciproco, ovvere durante e dopo un'esperienza in cantina." Tuttavia, precisa il report, solo il 31,8% delle cantine riceve i visitatori anche la domenica, che potenzialmente è una delle giornate preferibili per i clienti privati. Il 95,1% delle esperienze sono anche in lingua inglese, ma e solo il 7,5% dei siti web consente di prenotare una visita pagando anticipatamente online. . In lieve diminuzione invece il costo dello scontrino medio delle prenotazioni enoturistiche nel 2022 (euro 82,7 ovvero -3,3% rispetto al 85,5 euro del 2021). Il tempo che intercorre tra la prenotazione e la visita in cantina è di 12 giorni. Il marketing online, conclude l'indagine, resta ancora un canale da sviluppare. Guardando al budget medio investito mensilmente, si osserva come quasi il 60% delle aziende metta un valore inferiore a 200 euro, di cui il 23,5% non investe alcun budget per promuovere il brand. . .