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Champions: uno-due al Milan, Inter si prende mezza finale


Nella serata della Grande Milano, è la metà nerazzurra a gonfiare il petto e a sentirsi un po' più grande dell'altra parte della città, quella rossonera. La prima semifinale Champions è infatti tutta dell'Inter, che con un terribile uno-due a inizio gara manda al tappeto il Milan e prenota la finale di Istanbul. Nel derby tutto può succedere, specie se Pioli recupererà per il ritorno Leao; ma se i rapporti di forza sono quelli visti stasera nel primo atto a San Siro, Inzaghi può crederci molto più del collega milanista.

A firmare il 2-0 finale sono Dzeko e Mkhitarya, in gol in tre minuti a inizio gara. E' l'immagine di un Milan che ha smarrito la bussola e di un'Inter che ha ritrovato la verve e sa essere devastante. Semmai, il difetto di serata è stato non aver avuto la ferocia di fare il terzo gol che avrebbe ucciso ogni speranza avversaria. E al gol, anche sul 2-0, è apparsa sempre piu' vicina l'Inter, anche quando lo rincorreva il Milan. Tra scenografie delle Curve e vip in tribuna - da Djokovic a La Russa - all'inizio spiccano i capelli rosa shocking di Theo Hernandez, presagio della serata Milan, e il capannello in cui si abbracciano a centro del campo i rossoneri, per fare gruppo.

Sull'altro fronte, l'Inter è in campo con maglie senza sponsor, e sembra un derby d'altri tempi. In tribuna è seduto anche Leao, che non ce la fa a recuperare e si consola solo in parte col rinnovo in arrivo. Al suo posto, Salemakers. Nell'Inter invece Inzaghi si affida alla coppia d'attacco più in forma del momento, Dzeko-Lautaro, riservandosi all'occasione freschezza e forza fisica di Lukaku. L'inizio è di pura rincorsa dell'avversario. L'Inter tiene palla, il Milan lo aggredisce. Sembrano scacchi più che calcio, ma regina e forse anche re se li mangia il terribile uno-due nerazzurro, tra 8' e 11', alle prime azioni vere: prima Dzeko, al volo sull'angolo che apre il conto dei corner, firma l'1-0, poi Mikhtaryan entra a centro area su ripartenza e velo di Lautaro e firma il raddoppio.

Il Milan, che perde subito anche Bennacer sostituito da Messias nei tre alle spalle di Giroud, sbanda vistosamente; al 15' c'è solo il palo a togliere a Chalanoglu la gioia del terzo gol. I rossoneri faticano a riorganizzaresi, mentre l'avversario cerca il colpo del ko. Il primo colpo di coda del Diavolo è alla mezzora: cross di Messias, il tacco di Calabria è fuori. Due minuti dopo la caduta in area di Lautaro vale il rigore, che il Var toglie all'Inter, per la fortuna del Milan. Con Dumfries sottoporta (34') l'Inter resta pericolosa. Salemakers prova a scuotere sulla fascia la manovra rossonera, disordinata nel palleggio e priva di cambi di passo.

Alla ripresa, perciò, la squadra di Pioli prova a caricare a testa bassa alla ricerca del gol che riapra i giochi in vista del ritorno, e si fa notare nei primi minuti: un tiro di Diaz, una discesa di Messias che spreca a lato mentre Giroud è libero. L'Inter, trascinata dal dinamismo di Barella e dalla classe di Dezko, appare piu' efficace. Parte del merito va anche agli inconsueti buchi centrali della difesa rossonera: lì all'8' si infila Dzeko per il tiro a botta sicura, ma Maignan di piede tiene in vita la sua squadra. Allo scadere della prima ora, Inzaghi ha già cambiato Mkhitaryba con Brozovic per una miglior gestione, mentre Pioli inserisce Origi per Salemakers. Lo scopo è aumentare il potenziale offensivo, e l'occasione buona ce l'ha sul destro Tonali al termine di una bella combinazione rossonera: è il 18', il palo e una lieve deviazione di Bastoni spengono le speranze rossonere. Scocca anche l'ora di Lukaku, dentro per Dzeko, quando tutte e due le squadre sembrano stanche, al 25'. La partita in effetti va in sonno, il Milan non punge e l'Inter non osa, anche se l'unica palla buona è sua e la spreca il subentrato Gagliardini. Appuntamento tra sei giorni, sempre a San Siro, per un altro derby. E un'altra storia, spera Pioli, perchè a ora la finale di Istanbul ha piu' i colori nerazzurri. 

Tantissimi i vip presenti alla Scala del calcio per questa notte di stelle: a San Siro sono arrivati alla spicciolata tanti personaggi del mondo dello sport e dello spettacolo, attesi per la semifinale di andata tra Milan e Inter. Nella lista delle personale attese, Nole Djokovic e Pierre Gasly, Matteo Berrettini e Melissa Satta, Antonio Giovinazzi ed Elettra Lamborghini. Tanti tra influencer, attori e personaggi tv, con la presenza in tribuna anche de Il Volo, Alessandro Cattelan, Lazza, Irama, Rkomi, Sangiovanni e Gianmaria. 

Le formazioni ufficiali di Milan-Inter: rossoneri in campo con Saelemaekers dal primo minuto e Leao in tribuna, nerazzurri con l'ex Calhanoglu al posto di Brozovic. Il Milan dunque si schiera con un 4-2-3-1, con Maignan in porta, linea di difesa Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez, centrompo a due con Krunic-Tonali, e poi Diaz, Bennacer, e Saelemaekers dietro Giroud. Inzaghi schiera l'Inter con il 3-5-2: Darmian, Acerbi e Bastoni davanti alla porta difesa da Onana, poi Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco, e in attacco la coppia Dzeko-Lautaro.

Un "appuntamento molto emozionante", al "termine di un cammino molto difficile. Ma essere qui significa aver lavorato tanto, in una annata anomala per il mondiale di calcio invernale". Così l'amministratore delegato dell'Inter, Beppe Marotta, ai microfoni di Prime Video a pochi minuti della semifinale Champions contro il Milan. Il dirigente si è rammaricato degli "alti e bassi in campionato" che invece "non abbiamo avuto in Champions". "La valutazione finale sulla stagione va fatta al termine", ha aggiunto Marotta. "Abbiamo onorato le competizioni alle quali abbiamo partecipato. Resta il puntino nero del campionato in cui forse ci siamo arresi troppo velocemente, e non solo noi, anche per il merito del Napoli" ha concluso il dirigente nerazzurro.