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Serie A, Lazio-Lecce 2-2 I biancocelesti agguantano il pareggio nei minuti di recupero


LAZIO-LECCE 2-2 LA CRONACA

Era fondamentale vincere, per la Lazio, l'insidiosa gara casalinga col Lecce, quartultimo impegno di stagione. Con i salentini ancora in corsa per la salvezza, invece, la banda di Maurizio Sarri ha compiuto il proprio dovere a metà, temendo anzi a lungo di perdere e pareggiando 2-2 all'Olimpico solo in extremis, dopo che il Lecce aveva assaporato l'impresa buona per la salvezza.

Così i biancocelesti ora devono temere il sorpasso da parte dell'Inter, pericolosamente vicina ai capitolini (65 punti a 63). La lotta per la Champions è una guerra senza esclusione di colpi, e dopo che la Lazio aveva perso il secondo posto in classifica a favore della Juventus con tre sconfitte in quattro partite, in molti tifosi si era insinuato il timore di una debacle.

Debacle che verrà evitata solo con un cambio di rotta: nelle prossime uscite (Udinese, Cremonese e Empoli, tutte abbordabili) alla Lazio non sono concessi passi falsi, anche perché in caso di quarto posto a pari punti con l'Inter la Lazio sarebbe sfavorita per la differenza reti (mentre col Milan i biancocelesti sono in vantaggio).

Per il Lecce invece è un punto utile in chiave salvezza, resta il rammarico della possibile vittoria che avrebbe rappresentato un vero e proprio balzo in avanti per restare in A. Nei minuti che precedono quella che può essere tra le ultime all'Olimpico di Sergej Milinkovic (il suo contratto è in scadenza nel 2024, non rinnoverà e andrà via quest'estate), i tifosi cantano 'Sergio, Sergio': lui ringrazia, a fine partita lo farà anche firmando il gol del pari.

La Lazio parte subito fortissimo, pressando alto senza palla e giocando a due tocchi in fase offensiva. Maresca non risparmia i cartellini: Lazzari e Banda si beccano il giallo, poi il primo episodio per svoltare la gara viene sciupato da Strefezza: l'oriundo calcia fuori un rigore che Blin si era conquistato per fallo di Hysaj in area. Il calcio è uno sport crudele, e spesso dopo un gol sbagliato, arriva un gol subito: Immobile riceve palla in contropiede sulla sinistra e trafigge Flacone col mancino, spezzando un digiuno di gol all'Olimpico che durava da otto mesi esatti (ultima rete l'11 settembre scorso col Verona).

Guai però da a dare per spacciato il Lecce, che è vivo e pareggia con il diagonale da fuori area di Oudin poco prima dell'intervallo, su assist di Gendrey; tempo sei minuti della ripresa, e proprio Oudin raddoppia, stavolta su assista di Strefezza, gelando la Lazio. Sarri scuote la manovra inserendo Luca Pellegrini (il più intraprendente) e Pedro: prima l'assalto finale alla porta di Falcone pare destinato a fallire (complice anche il palo di Pedro al 92'), poi Milinkovic di testa al 95esimo evita la sconfitta. Ma questo pareggio è un mezzo ko.