– PISA, 16 MAG – Diminuire l’uso di erbicidi in agricoltura e promuovere l’uso dei metodi alternativi per il controllo delle malerbe. È l’obiettivo di Oper8, un nuovo progetto triennale Horizon Europe coordinato dall’Università di Atene che coinvolge per l’Italia il Centro di Ricerche Agro-ambientali ‘Enrico Avanzi’ dell’Università di Pisa insieme ad altri otto partner provenienti da sette Paesi europei.
Per andare incontro alle necessità degli agricoltori italiani, il progetto coinvolgerà tutti gli operatori del settore compresi i consulenti, i rappresentanti dell’industria dei mezzi tecnici e i ricercatori, si spiega in una nota. Oper8 fornirà inoltre indicazioni per i Piani di azione nazionale per il controllo non chimico delle infestanti nelle principali colture (arboricoltura da frutto, olivicoltura, viticoltura, seminativi, colture foraggere, colture orticole di pieno campo).
La promozione degli usi alternativi appare sempre più una necessità alla luce di diversi fattori. Sebbene infatti gli erbicidi siano la seconda categoria più diffusa di fitofarmaci nell’Unione europea, va considerato che possono avere un effetto dannoso sull’ambiente, sulle risorse naturali, e sulla salute umana. Il numero di principi attivi disponibili è poi sempre più limitato dalla legislazione, mentre l’efficacia di quelli ancora utilizzabili è limitata dall’insorgenza di popolazioni di erbe infestanti resistenti. L’introduzione di metodi alternativi è quindi cruciale per una produzione colturale sostenibile, anche se molti agricoltori sono ancora riluttanti perché li considerano troppo complessi da utilizzare e più costosi.
“Il coinvolgimento degli agricoltori e dei principali portatori di interesse è fondamentale perché il progetto abbia successo – spiega Daniele Antichi, professore associato di Agronomia e Coltivazioni erbacee presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Università di Pisa -. I loro feedback e la loro esperienza saranno d’aiuto nello sviluppo dei Piani di azione nazionale e delle future strategie alternative per il controllo non chimico delle malerbe”. .