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Atletica: Kerley, 'dispiaciuto per assenza Jacobs, torni presto'


- ROMA, 01 GIU - Sprinter di scena a Palazzo Vecchio.
    La conferenza stampa della vigilia del 'Golden Gala Pietro Mennea' a Firenze dà spazio a Fred Kerley, statunitense, e Akani Simbine, sudafricano, personali nei 100 metri di 9.76 e 9.84, primo e secondo al traguardo nella tappa di Diamond League domenica scorsa a Rabat, in Marocco.
    Per Kerley, campione del mondo in carica con l'oro conquistato a Eugene l'anno scorso, quella di Firenze sarà la prima gara in Europa di quest'anno dopo aver corso e vinto in Oceania, Asia e Africa, ovvero in altri tre continenti. "Faccio conoscere il mio nome e poi si imparano sempre tante cose - dice Kerley -: le giovani generazioni giapponesi (parlando del viaggio a Yokohama, ndr) mi hanno insegnato molto". Domani sera, però, l'attesa sfida con Marcell Jacobs non ci sarà: "sono molto dispiaciuto per la sua assenza - commenta il campione del mondo dei 100 metri -, gli auguro di recuperare il prima possibile la salute e di poter presto competere al cento per cento".
    Kerley è entrato nel dettaglio anche dei prossimi Mondiali di agosto: "sì, correrò 100 e 200 a Budapest, cercando di vincere entrambe le gare. I 400 metri? Per ora vengono dopo 100 e 200 nella scala delle preferenze" Sulle modifiche all'allenamento il vicecampione olimpico, vincitore del Golden Gala Pietro Mennea 2022 a Roma in 9.92, ha spiegato il proprio 'mantra': "non ho cambiato molto, l'importante è star bene sul piano fisico: 'stai in salute e il mondo sarà tuo', mi dico spesso".
    L'iridato, incalzato dalle domande dei giornalisti, ha spaziato su tanti temi: dall'hobby del giardinaggio e della coltivazione negli orti ("La prossima estate coltiverò angurie") ai propri punti di riferimento, citando il 9.58 di Usain Bolt e il 9.69 di Tyson Gay, e ha risposto anche a una domanda sull'argomento della positività al doping di Gay: "lui non è un mio 'idolo', è solo un crono". Kerley si è presentato con un cappellino con l'immagine di una capra e la scritta 'Goat' che in inglese è anche l'acronimo di 'Greatest of all time': "lo sto indossando negli ultimi mesi, perché tutte le persone che sono venute prima di noi ci hanno lasciato un patrimonio in eredità che dobbiamo cercare di superare". .