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Con etichetta sanitaria a rischio 1.000 posti nelle distillerie


- ROMA, 08 GIU - Il 2022 si chiude col segno più per le imprese del settore distillatori di alcoli e acquaviti, l'aumento riguarda la produzione di alcol ed acquaviti, così come l'export. Le analisi economiche registrano in particolare la ripresa della produzione (+12%) e l'aumento dell'export della Grappa (+8%) rispetto al 2021.

Questa l'analisi di AssoDistil in occasione della 77/a Assemblea annuale.

L'Associazione nazionale industriali distillatori di alcoli e acquaviti, nonostante la positiva crescita economica lancia però l'allarme sul rischio di perdere 1.000 posti di lavoro solo nelle distillerie a causa dell'introduzione delle misure preannunciate dalla Unione europea che mirano a demonizzare il consumo di bevande spiritose, inclusa l'introduzione della cosiddetta etichetta sanitaria, e della contemporanea assenza di strumenti legislativi che garantiscano la necessaria tutela e promozione delle bevande spiritose ad Indicazione geografica.

"Nonostante nel 2022 - spiega nel dettaglio l'Associazione - la produzione italiana di alcol e acquaviti sia aumentata del 15% in volumi rispetto all'anno precedente con una produzione pari a circa 120 milioni di litri e un fatturato di 500 milioni, il 2023 presenta molteplici sfide per il settore. Iniziative come, ad esempio l'etichetta sanitaria contenente - sottolinea AssoDistil - l'introduzione di informazioni nutrizionali e sulla salute nella presentazione delle bevande alcoliche prevede di fatto l'esclusione di questi prodotti dai fondi di promozione per i prodotti agricoli". AssoDistil inoltre aggiunge "che ancora oggi risulta inspiegabilmente sospeso il Decreto sui Consorzi di tutela delle bevande spiritose, strumento cruciale per la tutela e promozione delle produzioni tradizionali nazionali". .