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Ivano Cimatti, il caso Pinelli negli atti processuali


- ROMA, 08 GIU - IVANO CIMATTI, IL POTERE CHE OFFENDE - QUANDO LUIGI CALABRESI DENUNCIÒ LOTTA CONTINUA (PENDRAGON, 200 PP., 20 EURO) Altri 100 passi su Pinelli e Calabresi, sullo sfondo della strage di Piazza Fontana: 50 anni dopo Ivano Cimatti porta elementi nuovi su uno degli snodi più tragici della storia d'Italia. Il saggio, che conclude la Trilogia del Passato, dopo via Rasella e il 1970, nasce da un'idea di Adriano Sofri, che si era avvalso della collaborazione dell'autore per le ricerche d'archivio per il suo libro 'Il martire fascista'.
    L'idea di Sofri era raccontare il processo per diffamazione ai danni di Lotta Continua, querelata da Calabresi, e la vicenda del giudice Biotti, ricusato dalla parte civile del commissario.
    Inoltre Sofri intendeva ripercorrere la vicenda della campagna di stampa contro Calabresi e del manifesto degli 800 intellettuali. Il saggio, che Sofri avrebbe lanciato anche con una prefazione e forse cofirmato, doveva uscire lo scorso anno nel 50/esimo dell'omicidio Calabresi.
    Studiando carte processuali e d'archivio, come nessuno prima di lui Cimatti, ha trovato tutt'altra verità, sgradita a Sofri, che ha ritirato il 'patrocinio'. Cimatti mette a fuoco la responsabilità morale di Calabresi nella morte di Pinelli, le menzogne dette dal commissario sotto giuramento davanti ai magistrati e il suo restare stritolato in un sistema che prima lo usa e poi lo abbandona al suo destino. Ma anche la famiglia Pinelli e soprattutto i suoi avvocati non colgono le chance di avvicinarsi alla verità sulla morte del ferroviere anarchico, sbagliando la strategia legale.
    Errori anche da parte degli avvocati di Lotta Continua nel processo per diffamazione - che finisce con la ricusazione di Biotti, glorificato come un martire dalla sinistra, ma in realtà personaggio grottesco e impresentabile. Infine, il giudice D'Ambrosio che commette diversi errori ed omissioni nella sua inchiesta che si concluderà con la tesi del 'malore attivo' di Pinelli.
    Sullo sfondo, la presenza in questura a Milano fin dalle prime ore dopo la strage di piazza Fontana degli uomini dell'ufficio affari riservati di Federico Umberto D'Amato, che portano in dote la verità già preconfezionata della pista anarchica, usando a proprio piacimento Calabresi e i suoi superiori e sottoposti, che mai ne riveleranno la presenza nelle prime indagini.
    Nel saggio di Cimatti nessuno è davvero innocente a parte Pinelli e la descrizione dei meccanismi del potere, da una prospettiva che coniuga inchiesta e rigore giuridico, risulta ancora potentissima e attuale ai giorni nostri.
    Il saggio sarà presentato venerdì 9 giugno, dalle ore 19, nel Giardino dei Reietti, in via Guido Guinizelli 96, a Roma.
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