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Non arrendiamoci, Zuppi e Veltroni riflettono sul disfattismo


- ROMA, 14 GIU - MATTEO ZUPPI, WALTER VELTRONI, 'NON ARRENDIAMOCI' (RIZZOLI, PP. 138, EURO 16) In questo libro si confrontano l'ex segretario del Partito Democratico Walter Veltroni e Matteo Zuppi, presidente della CEI e arcivescovo di Bologna, un dialogo intervallato dalle riflessioni del giornalista Edoardo Camurri. Alcuni dei temi sul tavolo: la guerra, i flussi migratori, la sfiducia nel futuro.
    Zuppi e Veltroni riflettono sul disfattismo che sembra attraversare la società odierna:'È il consumismo ad averci spinto verso questo indurimento e istupidimento. Chi trasforma tutto nel consumismo finisce per non sentire più il gusto della vita, e quando si perde il gusto non si sentono più i sapori, le cose diventano impersonali. Spesso ci illudiamo di poter trovare il gusto solo moltiplicando le opportunità, ma finiamo per sprecarle e per togliere di fatto il pane a tanti che hanno fame e di fame muoiono', afferma Zuppi.
    Un altro dei mali del nostro tempo è la solitudine: 'Non siamo mai stati così interconnessi, eppure non siamo mai stati così soli, e questo perché le reti in cui siamo immersi sono in realtà deboli e individualizzate', dichiara ancora Zuppi.
    Per quanto riguarda il tema delle migrazioni, Veltroni spiega: 'tanto più accoglieremo, rispetteremo e valorizzeremo i migranti, tanto meno li costringeremo a vivere nei ghetti, e la nostra società migliorerà e diventerà più sicura. Vorrei dire di più: l'arrivo dei migranti è la principale possibilità affinché l'Italia non diventi ancora più periferica di quanto già lo sia, perché un Paese in cui si vive tanto e si nasce poco è un Paese destinato a morire'. Nel volume si parla anche della guerra in Ucraina, Zuppi sottolinea il legame indissolubile tra pace e cristianità:'la nonviolenza è un atto di fiducia nell'uomo e di fede in Dio'. .