L'inflazione del primo trimestre 2023 al consumo è circa 8%.
Altrettanto evidente è che le industrie del settore hanno mantenuto calmierati i prezzi finali di vendita a tutela dei consumatori. Con una sempre più marcata contrazione dei margini e della redditività delle aziende e problemi di liquidità alle imprese" ha detto il neoeletto presidente Assica Pietro D'Angeli. "L'accesso al credito - ha poi rilevato - è l'altra grossa discriminante per la salute del settore. L'aumento del costo del denaro, che avrà i suoi pieni effetti nel 2023, contribuirà ad appesantire enormemente i conti economici delle imprese che hanno fatto e dovranno fare ricorso al sistema bancario per il proprio fabbisogno finanziario. A questo scenario già preoccupante si affianca la perdita di potere d'acquisto delle famiglie: il consumatore italiano è più in difficolta e si sta rivolgendo a categorie di acquisto più basse. Il rischio di contrazione dei volumi di vendita dei nostri prodotti, per tutti noi, è evidente. Non da ultimo, la recente alluvione in Emilia-Romagna ha compromesso i raccolti del 2023 facendo prevedere un nuovo incremento dei costi di grano e mais con il rischio di nuovi aumenti dei costi di allevamento. Insieme dobbiamo individuare la via che possa portare il settore in un porto sicuro: senza redditività non c'è futuro" ha concluso il presidente di Assica. .