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Fausto Brizzi, ribellarsi al politicamente corretto


"Ormai bisogna stare attenti a quello che si scrive, stare attenti al politicamente corretto.
    Oggi grandi film, capolavori come Amici miei sarebbero impossibili da fare. Anche gli schiaffi alla stazione sarebbero giudicati sconvenienti". Così, al Filming Sardegna Festival, Fausto Brizzi che, insieme a Ilenia Pastorelli, ha presentato il suo ultimo film, Da grandi, dal 28 giugno su Prime video e apertura di questa sesta edizione del festival.
    Il film racconta la storia di un gruppo di bambini di nove anni, Marco, Tato, Serena e Leo, legati da una forte amicizia e con una situazione familiare molto simile, che a un certo punto scompaiono. In realtà, per una sorta di magia, sono diventati improvvisamente adulti, o meglio si ritrovano in un corpo adulto pur restando dei bambini.
    Si tratta di Marco (Enrico Brignano), Serena (Pastorelli), Tato (Paolo Kessisoglu) e Leo (Luca Bizzarri). I quattro si ritrovano riuniti la sera del compleanno di Marco e, giunto il momento di spegnere la candelina, tutti esprimono lo stesso identico desiderio, ovvero crescere e diventare grandi. Il giorno dopo Marco, Tato, Serena e Leo si risvegliano adulti, hanno l'età dei loro genitori, nonostante i loro comportamenti siano ancora quelli di bambini di nove anni.
    Da questo momento hanno inizio una serie di (dis)avventure che vedranno i quattro alle prese con la vita quotidiana di un adulto; dovranno, infatti, trovarsi un lavoro e una casa.
    Addirittura Marco riesce a conquistare la donna di cui si è innamorato, la maestra Francesca. Ma la loro vita adulta è davvero come l'hanno sempre immaginata? "Il film nasce da una chiacchiera con Franco Murri, l'autore del film Da grande, verso cui ho sempre avuto un'ossessione. Ho sempre pensato fosse una storia mia, una storia che avrei voluto raccontare io. Ma - sottolinea Brizzi - se si guarda a questo film del 1987, oggi sarebbe impossibile riproporlo. Basti pensare solo ai titoli di testa in cui c'è Renato Pozzetto che da piccolo accompagna la sorella all'asilo per poi andare alle elementari. Oggi sarebbe impossibile".
    Il regista spiega anche perché ha virato verso una commedia più family: "Certo oggi quando faccio un film immagino che, dopo il passaggio in sala, possa essere visto in tv da tutta la famiglia, insomma penso a un vero e proprio evergreen". .