Gli 80 anni di Barbara Bouchet, da icona sexy al fitness

Il successo al cinema viene dopo la sua riuscita seconda vita come imprenditrice di una linea di fitness, ma al primo posto c’è il bilancio positivo della sua vita di moglie (32 anni di matrimonio con Luigi Borghese), di madre (sia Massimiliano, barista di qualità, che Alessandro, chef rinomato e personaggio televisivo) e di nonna. Compie 80 anni Barbara Bouchet.
    Nata il 15 agosto 1943 a Liberec, in Cechia, al tempo parte della Germania nazista, è figlia di un fotografo e un’attrice. I Gutscher (questo il vero cognome di Barbara) appartenevano alla minoranza tedesca e furono espulsi subito dopo la guerra, sfollati in Germania e quindi autorizzati a espatriare in America per stabilirsi in California nel 1956. Partecipa a moltissimi provini, appare su riviste e pubblicità, vede da vicino registi come Jack Arnold e Richard Quine, attori come Marlon Brando o Shirley McLaine facendo la comparsa e finalmente strappa qualche ruolo tra tv e cinema. La ritroviamo ne “Il Virginiano” e “Star Trek”, in “A braccia aperte” di J. Lee Thompson o “Prima vittoria” di Otto Preminger. Avrà più risalto in “Casinò Royale” del ’67 come Miss Moneypenny a fianco di David Niven e in “Sweet Charity” di Bob Fosse (1969).
    Sbarca poi in Italia e nel 1970 debutta in “Colpo rovente” di Pietro Zuffi. Poiché la commedia “Il debito coniugale” con Lando Buzzanca è dello stesso anno, si può ben dire che in pochi mesi Bouchet costruisce il doppio personaggio che farà la sua fortuna: seduttrice o vittima nei polizieschi, oggetto del desiderio nella commedia erotica.
    Quasi 50 film in 12 anni testimoniano il suo successo. Tra i titoli celebri: “Il prete sposato” di Marco Vicario e “Milano Calibro 9” di Fernando Di Leo, “Liquirizia” di Salvatore Samperi e “Non si sevizia così un paperino” di Lucio Fulci. Ma anche “La Calandria” di Pasquale Festa Campanile, “L’anitra all’arancia” di Luciano Salce o “Per le antiche scale” di Mauro Bolognini. Ma sono le collaborazioni con Sergio Martino (una per tutti, “40 gradi all’ombra del lenzuolo”) a farne un’icona del cinema sexy.
    Quentin Tarantino, firmando una retrospettiva del cinema di genere alla Mostra di Venezia la vorrà come sua “musa” emblematica nel 2004.
   

Gli 80 anni di Barbara Bouchet, da icona sexy al fitnessultima modifica: 2023-08-12T14:45:12+02:00da newsconulana

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