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A Palazzo Pitti 28 opere Wang Guangyi, indagano il quotidiano


Ventotto dipinti che indagano la ritualità dei gesti di tutti i giorni e l'uso degli oggetti più comuni: è quanto propone la mostra 'Obscured Existence', prima rassegna personale in Italia dell'artista cinese Wang Guangyi, in programma a Palazzo Pitti a Firenze, dal 6 settembre al 10 dicembre.
    La rassegna si apre con 'Daily Life', dipinti incentrati sull'intimità dei piccoli gesti abituali in cui lo stesso Guangyi si ritrae in momenti della vita privata. Nella serie 'Ritual' la fragilità della figura umana lascia il posto alla mobilità inaccessibile dell'oggetto che, spogliato della sua solita connotazione, diventa simbolo di una liturgia segreta e personale. Il cuore della mostra è poi rappresentato dalla serie 'Obscured Existence', in cui, riprendendo un'antica tecnica pittorica cinese, il Wu Lou Hen, l'artista inonda le sue figure di una fitta sgocciolatura che ne cancella l'aspetto ordinario per rivelarne un'anima oscura. Il percorso si chiude con il ciclo 'The shadow of memory', che registra quel che resta del nostro passaggio nella memoria di un luogo.
    Al termine dell'esposizione, è stato spiegato, il ritratto dell'artista verrà donato alle Gallerie, entrando così a far parte della collezione museale. "Ho visto per la prima volta le opere dei maestri nella collezione degli Uffizi trent'anni fa - ha detto Wang Guangyi -. Questi lavori hanno avuto un impatto profondo su di me. Mi sentivo come se avessi scoperto una nuova altissima montagna da scalare. La mostra che si apre oggi qui vuole essere sia il mio omaggio ai maestri di un tempo che uno sguardo indietro alla mia giovinezza". Il direttore degli Uffizi Eike Schmidt ha evidenziato che "l'artista tratta spazi 'normali' e semplici oggetti d'uso con lo stesso rispetto, indagando in essi e nella loro traduzione pittorica un'anima trascendentale. Da questa prospettiva riesce ad unire, senza confonderle, le tradizioni occidentali e orientali in modo originale e innovativo".