L’oncologa dell’Università di Genova Lucia Del Mastro, autrice del protocollo per preservare la fertilità nelle donne colpite da tumore che devono sottoporsi a chemioterapia. Marcello Ceccaroni, direttore di Ginecologia all’Irccs Sacro Cuore di Negrar, che ha sviluppato una tecnica chirurgica pionieristica per la cura dell’endometriosi complessa. Adriana Lodi, che ha legato il suo nome ai diritti delle madri lavoratrici con la battaglia per l’istituzione degli asili nido. Sono alcuni degli otto vincitori del Premio De Sanctis per la Salute Sociale, assegnato a Palazzo Spada, a Roma.
Istituito nel 2021, dopo che la Fondazione De Sanctis ha allargato l’attività del Premio a tutte quelle discipline finalizzate a promuovere la salute e il benessere della popolazione, il riconoscimento ha dedicato nelle due precedenti edizioni agli anziani e ai giovani, mentre quest’anno ha voluto portare alla ribalta l’impegno per il benessere e la salute femminile, a 360 gradi. Prevenzione e cura dei tumori, ricerca medico-scientifica, informazione, tutela dei diritti civili delle donne, sono le aree in cui è suddiviso.
Tra i riconoscimenti assegnati dalla giuria presieduta da Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, c’è anche quello alla memoria di Rosalinda Franklin, le cui ricerche contribuirono alla scoperta della struttura a doppia elica del Dna, ma rimasero sottotraccia, coperte dalla quelle dei colleghi maschili. Così come c’è il nome di Carla Vittoria Maira, fondatrice di Atena Donna, associazione promotrice dell’istituzione della Giornata nazionale della Salute della Donna, che si celebra il 22 aprile. L’oncologa Adriana Bonificino, presidente di Fondazione di Incontra donna, è stata invece premiata per le campagne di screening portate in giro per l’Italia a bordo del freccia Rossa.
Infine riconoscimenti sono andati alla giornalista della Stampa Annalisa Cuzzocrea per l’impegno nei diritti delle donne, e a Maria Rescigno, biotecnologa della Humanitas University, che ha dedicato le ricerche a comprendere i meccanismi della progressione di tumori femminili, inclusa l’influenza dei batteri intestinali. L’iniziativa è stata promossa con il patrocinio di Egualia. “La scienza è umiltà unita a consapevolezza: ogni volta che il sapere aumenta, aumenta la consapevolezza di quanto non sappiamo”, ha concluso il ministro Nordio.
Casellati: “la salute delle donne è una tappa dell’emancipazione”
“Quando si parla di discriminazione femminile si parla in genere di una limitazione all’accesso delle donne ad alcune professioni o a ruoli apicali. Ma poca attenzione è stata posta, da sempre, alla loro salute.
L’attenzione alla loro salute è una tappa per l’emancipazione”, ha sottolineato la ministra per le riforme istituzionali Elisabetta Alberti Casellati, a margine della cerimonia di consegna del Premio de De Sanctis. “La storia della salute delle donne – ha aggiunto Casellati – è molto recente: le scelte mediche e la sperimentazione di farmaci hanno sempre avuto per riferimento il soggetto maschile, dimenticando che uomini e donne sono diversi anche nella risposta ai farmaci e nelle cure”.
L’attenzione sulla salute delle donne è, quindi, ha ribadito, “una tappa importante per l’emancipazione femminile. Basti pensare che solo 8 anni fa è stata istituita la Giornata nazionale della salute sulle donne, e recente è anche l’istituzione della prima Cattedra di Medicina di genere, all’Università di Padova”. Ricerca e sperimentazione per la salute delle donne, ha concluso l’ex presidente del Senato, “sono oggi premiate, a dimostrazione di una maggior consapevolezza che oggi abbiamo del valore e dell’importanza delle donne”.
Bernini: “investire in ricerca perché impatta sulla vita di tutti”
“Dobbiamo investire su ricerca e ricercatori, perché la ricerca impatta immediatamente sulla salute, il benessere e la sicurezza di tutti. Non è qualcosa di lontano, come a volte si pensa, ma riguarda da vicino la nostra vita”, ha detto Anna Maria Bernini, ministra dell’Università e ricerca. “Premi come quello consegnato oggi – ha aggiunto – puntano l’attenzione su persone che, attraverso il loro lavoro e il loro impegno, si sono distinte per aver messo a punto soluzioni per aiutare a vivere più a lungo, a vivere in salute o a rendere la malattia più gestibile”. Si tratta, ha concluso, di “donne e uomini eccezionali che hanno saputo promuovere la salute a 360 gradi”.