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Dagli scafisti alla cultura, la motovela Legalità di Archeoclub


E' salpata stamane da Catania l'Oceanis 473 clipper - Marenostrum Dikè, una motovela sequestrata dalla Guardia di finanza agli scafisti e affidata in gestione all'Archeoclub d'Italia, con la quale l'associazione porterà giovani, anche a rischio criminalità, a conoscere il patrimonio archeologico marino. Mete del viaggio inaugurale sono Napoli e la Campania.
    "Faremo conoscere ai giovani - ha detto il presidente nazionale dell'Archeoclub d'Italia sede di Napoli Rosario Santonastasio - l'archeologia marina. E il fatto che tutto parta dalla terra del padre dell'archeologia marina, Sebastiano Tusa, mi emoziona. Questa motovela ora invece sarà la motovela della cultura, della legalità, della narrazione del bello, del patrimonio marino, ambientale, archeologico, storico. La motovela girerà il Mediterraneo, dunque non solo i quasi 8.000 km di costa d'Italia. Stiamo organizzando un calendario di tappe nelle varie città ma anche nei piccoli borghi". "Saliranno sulla motovela - ha aggiunto - le scuole, i ragazzi a rischio di devianza e criminalità, ma stiamo valutando anche progetti per dare la possibilità agli stessi figli di migranti di conoscere il nostro patrimonio culturale. Saliranno anche magistrati e rappresentanti delle forze dell'Ordine, parleremo di legalità e ospiteremo anche conferenze dedicate a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Domani saremo a Marina di Camerota per uno scalo tecnico, poi arriveremo a Napoli".
    "Saremo lungo le coste del nostro Paese - ha detto il presidente dell'Ars Gaetano Galvagno - sosterremo questa iniziativa per promuovere l'inclusione e la ricerca. mi farò portavoce nelle sedi istituzionali per facilitare questo processo di rigenerazione".