Giovanni Francesio, a Neri Pozza crescerà la narrativa italiana

(di Mauretta Capuano) Non ci saranno “rivoluzioni e stravolgimenti” nella Neri Pozza di Giovanni Francesio, nuovo direttore editoriale della storica casa editrice, ma nuovi sviluppi per la narrativa italiana e la saggistica e una particolare attenzione riservata agli audiolibri.
    “La Neri Pozza è molto sana e molto ben posizionata sul mercato su tanti fronti, in particolare su quello della narrativa straniera che è certamente il fiore all’occhiello della produzione della casa editrice. È una linea che va sostenuta in tutti i modi” dice all’ Francesio che ha una lunga esperienza nel mondo editoriale, in cui lavora da 25 anni, ha una profonda conoscenza del panorama letterario italiano e internazionale e una grande esperienza maturata negli ultimi anni nell’ambito della narrativa italiana a Mondadori. “Ovviamente venendo da 5 anni di narrativa italiana quello è il fronte su cui penso di poter dare un contributo alla casa editrice per sviluppare ulteriormente questo settore” spiega Francesio. “I frutti del lavoro si vedranno nel secondo semestre del 2024 e poi nel 2025 anche perché la squadra si sta rinforzando con l’arrivo, nei prossimi mesi, di una nuova editor di narrativa italiana, una professionista di cui non posso ancora dire il nome” annuncia il nuovo direttore editoriale.
    Per la narrativa straniera “ci aspetta per altro un 2024 di grandissimo livello perché avremo molte voci nuove, molti titoli recentemente acquisiti e contesi sul mercato internazionale e avremo anche il ritorno di tanti autori che hanno ottenuto grandi risultati negli ultimi anni: Tracy Chevalier la prima, David Nicholls e Stuart Turton. Continueremo anche la pubblicazione di Michael McDowell che è stato certamente un grandissimo risultato del 2023 con dei nuovi libri che faranno seguito alla serie di Blackwater. Ci sarà anche il nuovo romanzo di Abraham Verghese. Tante le voci nuove da Rosy Andrews a Ye Chun a Shubnum Khan, nomi pochi conosciuti per il pubblico italiano ma che lasceranno il segno, sono sicuro” racconta.
    Per la narrativa italiana “cominceremo con il fresco vincitore del Premio Neri Pozza, Francesco Pala che uscirà a gennaio 2024 con un romanzo che parla di Lenin di cui cade anche l’anniversario dei cento anni dalla morte. Poi tornerà Francesca Diotallevi. Ma c’è un autore o un’autrice italiana che le piacerebbe portare a Neri Pozza? “Gli autori italiani vanno in primo luogo accuditi. Quasi tutti quelli importanti hanno contratti in essere. Al momento mi preoccupo di sostenere al massimo quelli che sono già in Neri Pozza”.
    Novità anche per la saggistica: “continueremo a sviluppare la collana dei Colibrì, in particolare con la saggistica italiana curata da Pier Luigi Vercesi che fa una ottima divulgazione storica. Mi piacerebbe però fare anche una saggistica più legata ai temi della contemporaneità, dalla crisi climatica alle questioni geopolitiche, ai temi dei diritti, alla crisi migratoria tenendo ferma anche la prestigiosa collana curata da Giorgio Agamben, La quarta prosa”. Sono in arrivo nuovi editor anche per la saggistica? Vedremo in futuro se e come rafforzare la squadra. Sabine Schultz, vice direttrice editoriale, che ha la responsabilità diretta sulla narrativa straniera mi aiuterà su tutto quello che è la scelta editoriale”.
    Francesio vuole investire sempre di più anche sugli audiolibri.
    “È un settore in grande crescita e sto cercando di capire come poterlo sviluppare maggiormente dentro Neri Pozza” sottolinea.
    Cosa pensa della rivoluzione booktoker di questi ultimi anni? “Il passaparola è sempre stato alla base del successo dei libri.
    L’industria editoriale è quella dove più spesso capita che cose piccole diventino enormi. Pensiamo cosa è successo quasi 20 anni fa, ed io ero a Piemme, con Il cacciatore di aquiloni, ma anche con Gomorra, L’eleganza del riccio e in casi più recenti. Noi ne abbiamo uno: Il patto dell’acqua di Verghese, è un libro che il passaparola dei lettori sta facendo crescere moltissimo. Il mercato online non distrugge, aggiunge qualcosa”.
    “Credo, come ho sempre pensato, che l’industria editoriale italiana sia sana, concorrenziale, si mantiene egregiamente senza grandi crescite, eccezion fatta per il periodo della pandemia”. Della decisione del governo francese di mettere un piccolo costo alla spedizioni Amazon cosa pensa? “Non mi sono ancora fatto un’opinione. Ci sono anche realtà italiane che fanno mercato online come Ibs che danno un contributo generale, non dobbiamo pensare sia Amazon e basta. C’è un tema fiscale che va oltre il mercato dell’editoria e si possono trovare modi per aiutare le librerie indipendenti”.
   

Giovanni Francesio, a Neri Pozza crescerà la narrativa italianaultima modifica: 2023-10-10T17:53:58+02:00da newsconulana

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