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>>>ANSA/ Duchamp e il fascino della copia in mostra a Venezia


(di Roberto Nardi) Originale e copia. Duplicazione che è essa stessa opera originale per l'artista e come tale viene presentata, sovvertendo le regole del mercato e della tradizione. Tema attuale in un'era digitale, ma certo non nuovo; anzi, ben presente dai tempi delle avanguardie del secolo scorso e centrale nel lavoro di Marcel Duchamp.
    "Un duplicato o una ripetizione meccanica ha lo stesso valore dell'originale", diceva. All'artista francese (1887-1968), tra i più innovativi del secolo scorso, ai suoi molteplici approcci adottati "per duplicare le proprie opere senza soccombere alla copia pura e semplice", è dedicata una mostra alla Collezione Peggy Guggenheim, a Venezia, dal 14 ottobre al 18 marzo, curata da Paul B. Franklin (catalogo Marsilio Arte).
    "Marcel Duchamp e la seduzione della copia" presenta una sessantina di lavori realizzati tra il 1911 e il 1968 che attraverso una serie di sezioni illustrano la complessità di un agire artistico "sovversivo" per l'epoca. Una modalità di porsi, con l'artista che a 31 anni annuncia la volontà di non dipingere più e prosegue per 50 anni con attività creative non sempre rientranti nella concezione dominante di vera arte, che di fatto ribalta i canoni dell'arte e del mercato governati dalla realizzazione dell'opera unica che si eleva ad altro rispetto alla riproduzione tecnica. L'esposizione presenta lavori iconici acquisiti da Peggy, quali Nudo (schizzo), Giovane triste in treno (1911-12) e da o di Marcel Duchamp o Rrose Selavy (Scatola in valigia) (1935-1941), opere fondamentali e lavori meno noti.
    La mostra è la prima personale che il museo dedica a Duchamp e ha quasi il significato ideale di un "ritorno in famiglia".
    L'artista aveva conosciuto Peggy nel 1923 ma è dal 1937 che diviene un suo fidato consigliere: "Avevo veramente bisogno di aiuto. - scrive la mecenate ripensando a quell'anno - Mi venne in soccorso un vecchio amico, Marcel Duchamp…Devo ringraziarlo per avermi introdotto nel mondo dell'arte moderna". Del 1941 l'acquisto del primo esemplare dell'edizione deluxe di Scatola in una valigia. Un lavoro in serie, perfetta sintesi del rapporto originale-copia in chiave estetica.