L’arte a Nittardi racconta il vino fin dai tempi di Michelangelo

La grande arte è sempre stata di casa nella tenuta Nittardi a Castellina in Chianti, risalente al dodicesimo secolo quando era la villa Nectar Dei dei monaci benedettini e poi abitata nel Rinascimento da Michelangelo che qui faceva il “vino genuino”, un bianco Trebbiano con cui omaggiava il Papa durante i lavori della Cappella Sistina. La vigna, nella zona più selvaggia del Chianti Classico, rimase per 250 anni circa di proprietà della famiglia Buonarroti. E ancora oggi l’arte è “approccio di vita e lettura emozionale del mondo del vino” per la famiglia Canali-Femfert, proprietaria della tenuta Nittardi, che a Roma ha presentato, in abbinamento alla cucina di Giulio Terrinoni al ristorante stellato “Per me”, l’ultima annata del proprio vino simbolo: Casanova di Nittardi “Vigna Doghessa” 2021, espressione in purezza di Sangiovese.
    Vino al quale dal 1981 la famiglia dedica un progetto d’arte giunto, con l’annata 2021, alla 41/a edizione. Per questo progetto è stata scelta “Vigna Doghessa”, a 450 metri sul livello del mare. “Con 40 ettari vitati siamo biologici dal 1986 e per la prima volta facciamo la Gran Selezione, grazie anche all’enologo Carlo Ferrini che ci indica la rotta. Con la domanda in crescita stiamo ora aumentando la produzione. Il processo che trasforma l’uva è artigianato e lega l’ingegno dell’uomo alla natura” spiega Léon Femfert, alla guida della tenuta. “L’arte, a Nittardi, racconta il vino e l’etichetta ferma nel tempo le emozioni che esso genera. Vedo tanta biodiversità nel nostro territorio e sono belle le nuove generazioni”. Questa è la filosofia dei viticoltori di Nittardi e che ha dato origine ad una collezione eno-artistica di grande spessore e costanza. Dal 1981 la famiglia Canali-Femfert, anche galleristi in Germania, si ripropone di esaltare il carattere di questo vino attraverso l’arte: per ogni annata, un artista viene invitato a vivere la realtà di Nittardi e da lì a creare due opere, una per la carta seta che impreziosisce ogni bottiglia e una per l’etichetta.
    Tanti i pittori, musicisti, scrittori, coinvolti in questi anni, tra i quali spiccano nomi illustri come Hundertwasser, Yoko Ono, Günter Grass, Igor Mitoraj, Dario Fo, Mimmo Paladino, Fabrizio Plessi. L’annata 2021 è firmata dal regista e scrittore Premio Oscar James Ivory, classe 1928 e noto a livello internazionale per i suoi numerosi film, tra i quali Camera con vista ambientato a Firenze. La passione per l’Italia e per Venezia in particolare, è il filo conduttore che riconduce alle origini veneziane della famiglia. Ed è proprio ricordando questa origine che James Ivory, a 95 anni, intitola l’etichetta “I due Frari”, i due Fratelli. Amante dell’arte visiva sin da giovanissimo, per vestire al meglio Casanova di Nittardi 2021 Ivory si è avvalso dell’arte del collage, anche per la carta seta “Omaggio a Matisse”. In etichetta sono raffigurati di profilo i due fratelli Léon e Damiano Femfert. “Per la prima volta”, racconta Léon Femfert, “l’artista si concentra sulla famiglia. L’uomo diventa protagonista dell’etichetta. I colori scelti, il rosso e il giallo, descrivono proprio l’annata potente, d’impatto e solare”. Di pari impatto e naso orginale il Vermentino prodotto dall’azienda nella tenuta a Magliano, in Maremma, 2,5 ettari con vigne a quota 300 metri.
   

L’arte a Nittardi racconta il vino fin dai tempi di Michelangeloultima modifica: 2023-11-08T18:53:28+01:00da newsconulana

Lascia un commento

Se possiedi già una registrazione clicca su entra, oppure lascia un commento come anonimo (Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato ma sarà visibile all'autore del blog).
I campi obbligatori sono contrassegnati *.