Medici, Schillaci: ‘Rivedremo il ricalcolo delle pensioni’. I sindacati: ‘Nessuna revoca dello sciopero senza atti concreti’

“Sì certo abbiamo sempre dialogato con sindacati medici e continueremo a farlo”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervenuto a Sky tg24, risponde ad una domanda circa la disponibilità ad incontrare i sindacati medici dopo che ieri alcune sigle hanno proclamato uno sciopero per il 5 dicembre. “Stiamo cercando di intervenire sui problemi della sanità pubblica italiana e nella legge di bilancio – afferma – ci sono segnali importanti, sia per i medici sia per i cittadini”.

Sulla questione delle pensioni dei medici “mi sono sentito quasi quotidianamente con il ministro Calderone e quindi c’è tutta l’intenzione e l’interesse a cercare di rivedere la norma, che non riguarda solo i medici ma anche altri dipendenti del settore pubblico e quindi il governo sta lavorando per trovare una soluzione”, afferma il ministro della Salute.

“Siamo soddisfatti per l’apertura al dialogo da parte del ministro della Salute, attediamo una sua convocazione, ma lo sciopero proclamato per il 5 dicembre non può essere revocato senza segnali concreti e se non si passa dalle parole ai fatti. Potremmo revocarlo solo a fronte di una risposta concreta alle nostre richieste e le richieste sono, innanzitutto, la detassazione e l’aumento degli stipendi dei medici ed una azione concreta su assunzioni e tetti di spesa”. Lo afferma all’ Pierino Di Silverio, segretario del sindacato dei medici ospedalieri Anaao-Assomed, che ha proclamato lo sciopero insieme al sindacato Cimo-Fesmed. “C’è sempre stato un dialogo col ministro Schillaci, ma probabilmente – ha sottolineato Di Silverio – il problema non è il ministro; ci sono infatti discrepanze tra ciò che il ministro vuole fare e le oggettive possibilità e volontà del governo. Alla fine nella manovra c’è ben poco di quello che si chiede”. Secondo il leader sindacale, infatti, anche i soldi che sono stati messi per i contratti “sono stati parcellizzati destinandoli a tutto il comparto e rischiano di essere insufficienti per tutti”. Invece, “avevamo chiesto un segnale politico in termini di aumenti e detassazione, ma questo segnale nei confronti dei medici non è arrivato”. Inoltre, sottolinea anche Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, “resta l’emergenza per il taglio delle pensioni e ci sono contraddizioni nelle varie dichiarazioni fatte ad oggi, attendiamo chiarimenti. Rimangono molti nodi da chiarire e su cui lavorare in modo concreto. Dunque, lo sciopero resta”.

 

“Non abbiamo interesse che i medici vadano in pensione”

Rispetto al rischio di una fuga anticipata dei medici dal Ssn a seguito del taglio previsto per le pensioni, “non abbiamo assolutamente interesse che i medici – dice Schillaci – vadano in pensione, soprattutto in un momento delicato come questo perché per i prossimi due-tre anni andiamo incontro ad una gobba pensionistica, per cui ci sarebbero molti medici che raggiungono l’età pensionabile e non vogliamo certo sguarnire il Ssn in questo momento così delicato”.
“Credo che bisogna assolutamente finirla con i gettonisti. Come si fa? Intanto rendendo più appetibile il posto nel Ssn e abbiamo intenzione di superare il tetto di spesa, ma molte regioni questo tetto non lo hanno ancora superato, quindi se vogliono possono assumere altri medici”, dice Schillaci. “Dunque non è solo un problema economico. Vogliamo che il Ssn – ha affermato Schillaci – torni ad essere punto di riferimento per chi si laurea in Medicina, rendendo il Ssn più attrattivo non solo economicamente”.

Sulle liste di attesa, Schillaci ha osservato che “sono piene di esami inutili e dovuti alla medicina difensiva, che costa 10 miliardi di euro l’anno. I lavori per il provvedimento sulla depenalizzazione dell’atto medico va avanti: stanno procedendo le audizioni in commissione e credo che in tempi rapidi si arriverà ad una definizione con dei provvedimenti. Questo provvedimento sulla medicina difensiva può risultare determinante perchè si risparmierebbero fondi importanti”.

Infine, parlando del fine vita, in merito agli ultimi casi di cronaca sul ricorso all’estero per ottenere l’eutanasia, il ministro della Salute ha detto che “rappresenta un tema etico fondamentale sul quale lavoreremo appena possibile e sul quale abbiamo le nostre idee e le metteremo in campo. È un argomento complesso che credo vada affrontato con una visione multidisciplinare, un tema su cui il governo sicuramente lavorerà con tutte le competenze che ha a disposizione”.  

Medici, Schillaci: ‘Rivedremo il ricalcolo delle pensioni’. I sindacati: ‘Nessuna revoca dello sciopero senza atti concreti’ultima modifica: 2023-11-08T13:34:13+01:00da newsconulana

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