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Napoleon, un gigante troppo grande per lo schermo


Napoleone Bonaparte è una figura troppo grande anche per lo schermo cinematografico che in genere ben sopporta i supereroi che, va detto, rispetto all'Imperatore dei francesi, sono un po' degli sfigati per la loro vita meno complicata (anche grazie ai superpoteri). E così questa figura storica ha sempre fatto tremare i polsi e le relative cineprese dei registi che hanno tentato di affrontarla. Così l'atteso Napoleon di Ridley Scott, con il Premio Oscar Joaquin Phoenix e Vanessa Kirby dal 23 novembre distribuito da Eagle Pictures, non a caso è solo il 17/mo film dedicato all'eroe nato in Corsica da quel Il Granatiere Roland, film muto italiano del 1911 diretto da Luigi Maggi.
    Per ultimo troviamo invece nel 2006 ancora un film italiano, N (Io e Napoleone) diretto da Paolo Virzì, liberamente ispirato al romanzo N. di Ernesto Ferrero. In mezzo a questi due film spicca quel Napoléon capolavoro del 1927 di Abel Gance, classico del cinema muto francese della durata monstre di 333 minuti.
    Protagonista Albert Dieudonné e con nel cast un giovanissimo Antonin Artaud nei panni di Jean-Paul Marat.
    "Napoleone è un uomo da cui sono sempre stato affascinato. È uscito dal nulla per governare tutto, ma per tutto il tempo ha condotto una guerra romantica con la moglie adultera Joséphine.
    Ha conquistato il mondo per cercare di conquistare il suo amore e, quando non ci è riuscito, l'ha conquistato per distruggerla, e nel farlo si autodistrusse".
    Questa la filosofia che ha animato Ridley Scott per raccontare Napoleone.
    "Se faccio un errore sono il primo ad ammetterlo, ma io non ne faccio", così Napoleone chiude il trailer.
    Diverso per il regista Ridley Scott già accusato di aver fatto ben tre errori storici solo nei due minuti del promo. Le scene in questione sarebbero: la decapitazione di Maria Antonietta che non avrebbe mai perso la sua chioma in prigionia, un colpo di cannone sparato durante la sua campagna in Egitto contro le piramidi, impossibile da credere per il suo amore per le opere antiche e, infine, la presenza proprio di Napoleone durante la decapitazione dell'ex sovrana di Francia.