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Augias, su La7 per provare a capire il mondo che cambia


Dopo la scelta di lasciare la Rai, dove comunque a maggio condurrà un programma già previsto in precedenza, e le polemiche conseguenti all'ennesimo addio a Viale Mazzini di uno dei suoi volti storici, per Corrado Augias comincia la nuova avventura a La7. Parte domani alle 21.15, per ogni lunedì fino a fine marzo, La Torre di Babele.
    Nel primo appuntamento sarà ospite lo storico Alessandro Barbero per comprendere il presente e le sue analogie col passato, a partire dalla caduta dell'Impero Romano. "La volontà è di fare un programma che tratti dell'attualità in maniera mediata, ovvero dando dei riferimenti del passato che servano a capire quello che sta succedendo - spiega Augias all' -. La puntata di lunedì sarà dedicata alle ragioni che hanno portato alle guerre più grandi, come quella in Ucraina e in Medio Oriente, e più piccole che ci sono in giro per il mondo".
    Una serata nella quale si avvierà una riflessione sull'oggi, a partire dal tema della crisi irreversibile dell'attuale ordine globale scaturito dalla conferenza di Jalta.
    Oltre a Barbero, ci saranno il direttore di Repubblica Maurizio Molinari, gli storici Luciano Canfora e Marco Mondini e l'economista Lucrezia Reichlin. "Insieme a loro abbiamo interpretato queste guerre come segni di un mondo che cambia - sottolinea Augias -, con la fine della pax americana, nata dopo la seconda guerra mondiale, e l'inizio di un nuovo assetto mondiale, nel quale la Cina è un attore centrale. Tutto ciò va interpretato come un ordine nuovo. Ma quando è cominciato questo nuovo assetto? Ci sono varie ipotesi: chi dice dal crollo dell'Unione Sovietica, chi dall'attacco alle Torri Gemelle".
    In ogni puntata, della durata di 70 minuti, Augias affronterà un grande tema storico, culturale, politico, economico in un approfondimento in cui non mancheranno libri, servizi esterni, interviste. "Un altro argomento che tratteremo è capire il perché la politica è diventata così brutta. Dall'Olanda, dove vince le elezioni un rappresentante della destra più becera, all'Argentina, dove vince un pazzo, al Brasile con Bolsonaro agli Usa con Trump. Perché i politici di alto respiro che intuiscono un itinerario che va al di là dell'oggi, sono sempre più rari?".