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L'arte italiana scelta per declinare i Diritti dell'Uomo


"Abbiamo sbaragliato la concorrenza".
    Sorride soddisfatta Ilaria Bernardi, curatrice della mostra che celebrerà a Ginevra i 75 anni della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. L'Italia è stata scelta tra i candidati ad allestire l'esibizione che si tiene dal 4 al 15 dicembre al Palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra dove verranno coniugati in forma artistica i principali Diritti dell'Uomo. "Questa mostra è stata possibile grazie all'aggiudicazione della sala che si trova proprio davanti a quella delle celebrazioni: una sala molto ambita, per la sua intrinseca visibilità. E l'Italia ha sbaragliato la concorrenza a dimostrazione di quanto l'arte italiana sia stata, da sempre, connaturata alle tematiche sociali" spiega Bernardi. La correlazione tra arte e diritti, spiega, è un'evidenza espressa sia dalle ultimissime generazioni di artisti sia da quelle emerse nel dopoguerra. "Un esempio per tutti è Michelangelo Pistoletto che ha anticipato i temi dell'ecologia e delle comunità che un tempo non erano così urgenti quanto ora" fa notare Bernardi. E Pistoletto verrà esposto, sarà in mostra con la celebre Venere degli stracci, un'opera che risale al 1967.
    Promossa dal ministero degli Affari Esteri con l'alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana, la mostra Arte italiana e Diritti Umani, espone 16 artisti: "ognuno di loro è stato associato ad un diritto". E quindi, il diritto a un lavoro dignitoso, alla libertà di espressione, alla salute, ad un ambiente sano e sostenibile, il diritto alla memoria, all'infanzia, alla multiculturalità. "E così portiamo gli Atleti di Ercolano di Mimmo Jodice a sottolineare il diritto all'istruzione e alla tutela del patrimonio culturale: le sue foto di questo periodo indagano sul nostro passato storico riportandolo al presente. Ci sono poi alcuni degli esemplari cancellati dell'Enciclopedia Treccani di Emilio Isgrò, che vennero esposti alla Biennale di Venezia del 1972 per portare alla ribalta la questione del diritto all'istruzione. Sarà esposto, tra gli altri, anche il video Nui simu (That's Us, del 2010) di Marinella Senatore, realizzato da ex minatori di Enna, che mette invece in luce il diritto al lavoro dignitoso".