Sono immagini inedite, che potevano finire nel dimenticatoio. Nel 2018 Gérard Depardieu va in Corea del Nord per le celebrazioni dei 70 anni del regime di Pyongyang, al fianco dello scrittore e regista francese, Yann Moix. Al ritorno, quest'ultimo monta un documentario, mai visto né trasmesso prima, di cui il programma 'Complément d'enquete' ha diffuso alcuni imbarazzanti estratti nell'ambito di una puntata speciale consacrata all'attore andata in onda ieri su France 2. Nel video la stessa interprete scelta per accompagnare Depardieu in Corea del Nord è oggetto di avance e commenti sessisti. Visitando un maneggio, lui le dice che "le donne adorano andare a cavallo, hanno il clitoride che struscia sul pomello della sella. Sono delle grandi puttane". Guardando poi una bimba di dieci anni a cavallo, aggiunge: "Se il cavallo va al galoppo, lei gode". Poi suggerisce all'interprete di darsi all'ippica. "Fa benissimo", sottolinea Depardieu, aggiungendo che le donne che praticano l'equitazione "amano moltissimo anche... altro".
Depardieu sembra non abbandonare mai il registro sessuale.
Dopo essersi pesato su una bilancia, annuncia all'interprete: "124 (kg), 124 cara! E non ho nemmeno un'erezione. In erezione: 126!". E ancora: "Qui è tutto di legno, come il mio cazzo. Ho una trave nelle mutande". Poi la richiesta di una foto insieme per "toccare il culo" dell'interprete.
Almeno sedici donne hanno accusato l'attore dal doppio passaporto francese e russo di violenze sessiste e sessuali.
Depardieu è inoltre indagato dal 2020 per stupro e aggressioni sull'attrice, Charlotte Arnould, che testimonia a sua volta in 'Complement d'Enquete'. È stato accusato più di recente anche dall'attrice Hélène Darras, per una presunta aggressione sessuale perpetrata nel 2007, durante le riprese del film Disco.