L’infrastruttura fa cultura, l’equipe di archeologi di Terna

Resti di strade romane, abitazioni e edifici produttivi, antichi sistemi idraulici, necropoli con ricchi corredi ceramici e metallici, tombe monumentali: l’immenso patrimonio archeologico che è ancora custodito sotto gli strati di terra di un territorio ricco di storia come quello italiano, è spesso motivo di intralcio ai lavori di infrastrutturazione del paese. Ma l’incontro tra il passato e il futuro, passando per il presente, può anche essere un’occasione di scoperta e valorizzazione del nostro patrimonio archeologico.
    Lo fa Terna, gestore della rete elettrica nazionale e regista della transizione ecologica, una delle prime aziende in Italia che si è strutturata con un team dedicato all’ “archeologia preventiva”. L’azienda si è infatti dotata di una Unità Archeologia, un’equipe composta da vari archeologi in grado di seguire direttamente tutte le fasi previste dalla verifica preventiva dell’interesse archeologico, nell’ambito del processo di progettazione di un’opera.
    L’obiettivo per la società è duplice: evitare l’allungamento dei tempi e dei costi di realizzazione a seguito del rinvenimento di un elemento archeologico e tutelare i reperti fino alla successiva fase di valorizzazione e restituzione ai territori. L’attività dei professionisti specializzati in questo ambito è anche finalizzata alla valutazione del rischio archeologico dei progetti e a garantire, contestualmente, la tutela del patrimonio archeologico nazionale.
    Un esempio virtuoso dell’attività di archeologia preventiva è, ad esempio, quello che riguarda, in Sicilia, il ritrovamento di un tratto di condotto, in gran parte ipogeo, riconducibile all’Acquedotto Cornelio di epoca romana. Uno scavo archeologico che interessa l’area del Comune di Termini Imerese in cui sorgerà la stazione di conversione del tratto ovest del Tyrrhenian Link, il collegamento elettrico sottomarino che unirà la Sicilia alla Campania e alla Sardegna. Il condotto rinvenuto verrà distaccato e trasportato prima in un’area di collocamento temporaneo e poi ricostruito, almeno in parte, in un’area che verrà individuata per l’esposizione.
   

L’infrastruttura fa cultura, l’equipe di archeologi di Ternaultima modifica: 2023-12-30T14:36:04+01:00da newsconulana

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