Federico Ruffo: “Chiamata d’emergenza è un viaggio vero”

La realtà di un impegno quotidiano raccontata senza filtri: insieme alle forze dell’ordine per documentare l’imprevedibilità dell’emergenza attraverso inseguimenti, arresti e indagini. Quest’anno “Chiamata d’Emergenza” è condotta in studio da Federico Ruffo, classe 1979, da alcuni anni è diventato a tutti gli effetti un volto televisivo, dopo aver smesso di vestire i soli panni di giornalista d’inchiesta prima a Presadiretta e poi a Report. Dal 2020 è alla conduzione anche di Mi manda Raitre. Ruffo è anche autore del libro che è diventata un fiction tv gli Orologi del diavolo. “Chiamata d’Emergenza” va in onda da sabato 13 gennaio, alle 00.30 su Rai 3.

Ruffo la prima cosa che tiene a sottolineare è che Chiamata di Emergenza è ”un programma che valorizza i reportage, tutte quei grandi professionisti che da anni fanno con dedizione il loro lavoro consumando chilometri e chilometri e ‘le suole delle loro scarpe’ come si dice in gergo, lo dico perchè oggi che conduco non ho il tempo a disposizione di prima quando anche io facevo il cronista di strada, ma ci sono operatori e giornalisti come l’ideatore di questo programma Marco Petruzzelli. Chiamata d’emergenza – aggiunge – è un viaggio difficile, ma vero dal primo all’ultimo secondo. Guarderemo in quegli angoli di strada in cui non entriamo mai”.

Dice ancora Ruffo: “avremo delle novità il programma si allunga da 30 a 50 minuti e si arricchisce anche del racconto e delle immagini realizzate dalle stesse forze dell’ordine durante i blitz e le catture dei più importanti latitanti: dall’arresto di Michele Zagaria in un bunker sotterraneo nascosto sotto una stanza resa “mobile” da un binario meccanizzato, dopo un lungo lavoro di intellingence, a quella dell’imprendibile Giovanni Brusca, fino alla cattura di Giuseppe Setola dopo mesi di fughe attraverso le fogne, per arrivare al blitz che portò all’arresto del “Cecato” Massimo Carminati”. Giornate e nottate intere a bordo della auto delle forze dell’ordine, lungo le strade del paese, nel cuore delle emergenze quotidiane. Ma non solo, le telecamere “sono sulle ambulanze insieme a medici e infermieri che tentano il possibile e l’impossibile saremo al seguito dei medici nelle zone più difficili del mondo, sulle imbarcazioni che tentano soccorsi estremi nelle acque del Mediterraneo. Tornano i protagonisti dell’emergenza, sempre pronti a mettere in campo coraggio e preparazione per affrontare ogni tipo di minaccia e pericolo”.

Nella prima puntata assisteremo al movimentato arresto di uno spacciatore che, nel quartiere Barriera Milano a Torino, nascondeva in bocca 200 palline di droga. Ci sposteremo poi in una vicina baraccopoli, abitata da senzatetto e immigrati, in condizioni di estremo degrado, che viene utilizzata come luogo di deposito della refurtiva delle rapine consumate nel capoluogo piemontese. A Roma, invece, seguiremo le operazioni di soccorso di una tredicenne che ha rischiato il coma etilico insieme a un gruppo di amici minorenni nel parco della Caffarella. Inoltre “due gli approfondimenti. Un reportage dal Kosovo racconterà le attività dei militari italiani impegnati nel contingente internazionale KFOR nell’ambito delle operazioni di peacekeeping e di difesa e sicurezza della regione. Seguiremo un medico che fa il pendolare ogni settimana tra l’Italia e l’Albania per salvare la vita ai bambini è un grandissimo cardiochirurgo, si reca lì per compiere operazioni complicate e poi torna indietro.

Federico Ruffo: “Chiamata d’emergenza è un viaggio vero”ultima modifica: 2024-01-12T00:10:59+01:00da newsconulana

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