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Prada, l''human nature' ha bisogno delle stagioni


In un mondo dove non esistono più passaggi intermedi, tornano le stagioni, ma solo in passerella, da Prada, dove ad accogliere gli ospiti della sfilata c'è un giardino incantato sotto vetro, quello del pavimento trasparente su cui poggiano come sedute le tipiche poltrone da ufficio. Una scenografia, quella creata da Amo, che riassume senso e titolo della collezione firmata da Miuccia Prada e Raf Simons per il prossimo inverno, dedicata a quell''human nature' che spinge l'uomo a rimanere legato ai cicli della natura.
    Così gli ospiti che, accolti in un ambiente che riproduce un ufficio, con tanto di postazioni con pc, si trovano a calpestare una foresta incantata, dove trovano comunque il segno dell'invasione dell'umano nella natura. E così la moda, che al rigoroso completo di tweed con giacca boxy abbina ciabatte e balaclava, all'abito formale con tanto di cravatta aggiunge cinture intrecciate e grandi marsupi da lavoro, ai pantaloni dall'aria sportiva in tessuto operato incrocia stringate rasoterra, basse come pantofole. Natura e ufficio (artificio?) si incontrano ancora nei sottili completi in denim portati con la cravatta, nel doppiopetto il cui rigore viene spezzato dal cappello da marinaio, nei twin set colorati abbinati ai pantaloni di tweed, nei bomber e negli zaini sportivi con bottoni dorati, per deflagrare nell'abito più formale, dove giacca e cravatta fanno il paio con cuffietta da bagno e ciabatte di pelle intrecciate.