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'Il caso Gobatti' al Museo di San Colombano di Bologna


Amalasunta, Teodato, Sveno, Lausco, Svarano sono gli insoliti nomi di alcuni dei personaggi che popolano l'opera I Goti del compositore polesano Stefano Gobatti andata in scena con grandissimo successo al Teatro Comunale di Bologna la sera del 30 novembre 1873: all'indomani della prima, e indipendentemente dai suoi valori artistici, I Goti venne salutata come una vittoria della "musica dell'avvenire", contrapposta alla tradizione del melodramma nazionale, considerato un genere incapace di rinnovarsi in "un paese congenitamente provinciale". Il giovane compositore, ingenuo ed inesperto (allora poco più che ventenne), non resse però alla gloria e agli onori che ne derivarono, così nel volgere di poco tempo venne pressoché dimenticato e il suo divenne il "caso Gobatti", mai stato chiuso. "Il Caso di Stefano Gobatti, Compositore di Teatro" è diventato ora uno spettacolo che verrà presentato il 21 gennaio alle 17 al Museo di San Colombano di Bologna dal duo Il Ruggiero con Daniele Tonini (voce recitante, canto e flauto) ed Emanuela Marcante (voce recitante e pianoforte).
    Nel corso dello spettacolo, alle narrazioni originali di Emanuela Marcante verranno affiancate le musiche dalle opere e le romanze da camera di Stefano Gobatti ed evocazioni musicali da opere di Giuseppe Verdi e Richard Wagner, i due massimi compositori d'opera del tempo, considerati "rivali". In particolare di Gobatti Il Ruggiero proporrà la romanza "Perché piangi" dedicata alla "celebre artista di canto Signora Erminia Borghi-Mamo", la Ballatella campestre op. 52, In musica (Musica odiosa) op. 51 dedicata invece all'Illustre Maestro Giuseppe Martucci, l'estratto dai Goti "Per lei scampo più in terra non v'ha", la Romanza per canto e pianoforte Autunno, op. 100.