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Protesta trattori, in marcia per il blocco del porto a Oristano


Hanno trascorso la prima notte davanti al porto di Cagliari pastori e agricoltori che da ieri mattina protestano contro le politiche dell'Unione europea sulle produzioni nelle campagne sarde. Niente tende, ma i manifestanti hanno passato la notte sotto i gazebo e nelle cabine dei trattori riscaldati da un falò.
    "Siamo pronti a un'altra giornata di battaglia - racconta all' Giorgio Congia, uno dei portavoce della protesta - continueremo con i blocchi a singhiozzo. E incontreremo i dirigenti di Argea e Laore".
    Nel frattempo la mobilitazione si allarga: i trattori hanno raggiunto il porto industriale di Oristano, mentre venerdì alle 10 si aprirà un altro fronte della protesta a Muros, in provincia di Sassari. "Siamo stanchi - ribadisce Congia- di farci dire dall'Ue come dobbiamo lavorare. Abbiamo rivendicazioni concrete su Irpef e credito d'imposta: qualcosa ci era stata concessa, ma poi non è stata confermata. E intanto le campagne sono in crisi".
    Le fiamme del fuoco della scorsa notte sono ormai spente, ma pastori e agricoltori hanno già preparato un'altra catasta di legno perché hanno intenzione di rimanere a Cagliari almeno sino a giovedì.
    Nel frattempo sono anche arrivati gli approvvigionamenti: bevande e cibo sono conservate sotto un gazebo. Una ventina di trattori sono rimasti nella strada sterrata di accesso all'ingresso del porto: sarà un'altra giornata di lotta.