"Uno dei punti di forza del Mezzogiorno per il vino, è la ricchezza dei vitigni autoctoni: sono più di 300 le varietà registrate nel registro delle varietà da vino adattate nel tempo al clima e alla cultura del territorio".
Lo afferma in una nota Jacopo Vagaggini, il miglior giovane enologo italiano per Vinoway Selection 2024 che offre la sua idea sulla viticoltura del Sud Italia.
Tra i vini del Mezzogiorno, Vagaggini ha elogiato la tenacia del vitigno Gaglioppo in Calabria, inserito nel registro delle varietà da vino nel 1970 e incluso in ben 24 denominazioni di origine.
"Il Sud Italia è una regione che vanta un eccezionale potenziale enologico. - spiega Vagaggini - I tanti vigneti antichi, con viti mature, spesso allevate ad alberello, mostrano una notevole resistenza agli stress ambientali, rendendoli adattati al crescente caldo. Il cambiamento climatico, soprattutto l'innalzamento delle temperature, è una problematica attuale che necessita di soluzioni tempestive per il settore viticolo", evidenzia. Le prospettive per il futuro prevedono un innalzamento fino a 2°C nel 2030. Il mio impegno è far fronte a questa situazione con la valorizzazione dei vitigni autoctoni".
Il giovane enologo considera il Sud Italia in generale una terra ricca di storia nella produzione del vino: la Calabria, conosciuta anche come Enotria, tra le prime regioni a coltivare la vite. Tra le varietà autoctone che ritiene più adattate al territorio, quindi più resistenti al cambiamento climatico, l'enologo individua in Sicilia il Nerello ed il Nero d'Avola; in Puglia il Nero di Troia; in Campania l'Aglianico; in Calabria il Magliocco e il Gaglioppo.
Ci sono poi i vitigni a bacca bianca su cui pone particolare attenzione, tra cui il Pecorello in Calabria, l'Inzolia in Sicilia e il Biancolella in Campania. Infine, sulla attuale discussione peronospora che ha colpito molti vigneti nel 2023, Vagaggini ricorda che il Centro Sud ha subito un calo stimato del 50% con perdite significative in regioni chiave come Sicilia e Puglia. Anche in questo caso, Jacopo Vagaggini sottolinea che sono principalmente i vitigni internazionali, in primis Merlot e Chardonnay, ad aver registrato ingenti perdite.