Una controversa campagna social per aumentare la consapevolezza sul cancro cervicale e per incentivare i controlli con il Pap test della top model Poonam Pandey – che si è finta morta a seguito di un neoplasia all’utero – ha riacceso l’attenzione sull’importanza della prevenzione dell’Hpv o Papilloma Virus. Infezione che si trasmette per via sessuale e in crescita fra i più giovani, è il principale fattore di rischio per il tumore del collo dell’utero. In Italia si stimano 5.000 nuove diagnosi l’anno di tumori causati dal Papillomavirus umano (Hpv) di cui quasi la metà sono tumori della cervice uterina. E 2.500 sono invece i decessi registrati per tutti i tumori dell’utero (corpo e cervice).
Conoscere i rischi, avere rapporti attenti e protetti e sottoporsi a Pap-test rappresentano un primo passo per la prevenzione. Tuttavia, secondo dati diffusi dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), in Italia meno dell’80% delle donne esegue questi esami che possono essere svolti in forma volontaria o all’interno di percorsi organizzati. Per esempio, solo il 37% delle donne invitate si sottopone effettivamente allo screening cervicale gratuito offerto dalle Regioni. Per prevenire il rischio di infezione, l’Istituto Superiore Di Sanità raccomanda, a partire dai 9 anni di età, il vaccino. Quelli oggi disponibili, bivalente e quadrivalente, sono indicati per la prevenzione delle lesioni genitali precancerose della cervice uterina, della vulva e della vagina e del cancro della cervice uterina causati da Hpv 16 e 18. Il vaccino quadrivalente è indicato anche per la prevenzione delle lesioni preinvasive e invasive dell’ano da Hpv 16 e 18 e per la prevenzione dei condilomi acuminati da Hpv 6 e 11. Il più recente, un nuovo vaccino chiamato 9-valente, consigliato a tutti, assicura la protezione contro altri 5 sierotipi oncogeni (1, 33, 45, 52 e 58), oltre ai tipi 6, 11, 16 e 18. Proprio perché esistono centinaia di tipi di Hpv è importante fare regolarmente esami di diagnosi precoce oncologica attraverso il Pap-test, che permette di identificare le lesioni precancerose, e attraverso l’Hpv test, un esame che serve a ricercare tracce del Dna del virus Hpv a rischio oncogeno.
Intanto, fa discutere in India la scelta della top model e attrice Poonam Pandey, che si è finta morta a seguito di un cancro all’utero, per poi rivelare che si trattava di una trovata nell’ambito di una campagna per sensibilizzare sulla prevenzione col Pap test. “Poonam Pandey ha combattuto con coraggio la malatia ed è morta”, diceva l’annuncio pubblicato sul suo account Instagram venerdì. La notizia aveva suscitato un’ondata di cordoglio tra i suoi follower (oltre 1 milione 300mila), centinaia di messaggi accorati di star di Bollywood, mentre anche la voce a lei dedicata su Wikipedia veniva aggiornata. Nel fine settimana, Pandey si è ripresentata e ha motivato la sua scelta con l’invito a tutte le donne a fare il Pap test. Gli utenti dei social però sono insorti, con moltissimi che l’hanno accusata di volersi fare pubblicità con una scelta “non etica” e di avere trattato con superficialità la morte.