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Smog: Forastiere, 'danni a polmoni ma anche ictus e demenza'


Non solo effetti respiratori "ma anche danni alla sistema nervoso centrale, aumento della frequenza di ictus, demenza e diabete, rischi anche per il feto". Questi gli allarmi accertati per la salute dovuti all' inquinamento atmosferico. In bambini, poi, "sono particolarmente vulnerabili e il loro stato di salute è emblematico degli impatti più ampi dell'inquinamento atmosferico".
    Così all' Francesco Forastiere dell'Imperial College of London, sull'emergenza smog.
    "Dobbiamo distinguere i possibili effetti acuti determinati da una situazione contingente come quella che stiamo vivendo, caratterizzata dai picchi di questi giorni - spiega Forastiere - da quelli dovuti a una esposizione cronica. Nei periodi di picco a rischio sono le persone più sensibili, come i bambini, gli anziani e le persone con patologie pregresse come l'asma bronchiale, la bronchite cronica o le malattie cardiovascolari.
    Situazione che porta anche a un aumento dei ricoveri ospedalieri e dei decessi. Nel caso di una esposizione continua all'inquinamento atmosferico, come può essere quello di chi abita nella Pianura Padana o lungo strade trafficate, il coinvolgimento riguarda molti organi". E i bambini "sono l'emblema più importante. Tutti i più piccoli soffrono normalmente di una o due infezioni respiratorie l'anno però quando queste si moltiplicano nel corso dell'anno, quando abbiamo tosse e catarro frequente o addirittura una diagnosi di asma bronchiale, questo significa che si tratta di bambini che soffrono per le condizioni ambientali". Così come gli anziani "per i quali una parte degli ictus e degli infarti o delle demenze sono dovuti all'inquinamento atmosferico".
    Da qui l'appello di Forastiere: "Servono piani di qualità dell'aria più radicali e una riduzione importante delle emissioni inquinanti". "L'Organizzazione mondiale della Sanità - riferisce l'esperto dell'Imperial College - ha emanato nel settembre del 2021 valori guida più stringenti per la concentrazione nell'aria del particolato Pm2.5 da 10 microgrammi a metro cubo a 5, e per il Biossido di Azoto (NO2) da 40 a 10.
    Valori a cui l'Ue dovrà adeguare la sua normativa. In Usa due settimane fa hanno modificato la legge passando il valore limite annuale della concentrazione di PM2.5 da 12 a 9 microgrammi al metro cubo. Anche l'Inghilterra si sta muovendo. La direttiva Europea e l'Italia, per fare un paragone, è ancora ferma a 20 microgrammi".