"Gli arbitri sono in difficoltà ma vivono in un periodo particolare, con le regole che vengono cambiate troppo spesso sono confusi e il loro metro di giudizio ne risente in modo inevitabile". Così l'ex arbitro e designatore Paolo Casarin, attuale opinionista di 'Radio Anch'io Sport' su Radio Rai 1, che commentando gli errori visti nelle partite dell'ultimo turno critica i tentativi di rendere il "calcio più spettacolare mettendo mano continuamente alle norme per favorire i gol, ma dubito molto che un 6-0 sia più piacevole di un 2-1".
Quanto alle richieste di una riforma del sistema arbitri, secondo Casarin "la tensione tra la parte tecnica e quella associativa c'è sempre stata non credo centri con l'attuale situazione. Certo sarebbe bene dividere le responsabilità ma gli arbitri devono poter fare bene delle cose umane - sottolinea -. Il var non dovrebbe fare affannosa ricerca dell'errore, deve solo valutare se una cosa non vista dall'arbitro era fallo. Deve quindi correggere su eventuali falli chiari, non cercarlo a tutti i costi in modo affannoso, controllando e ricontrollando per vari minuti". "C'è chi ritiene che tra un po' a comandare sarà il var e l'arbiro sarà un esecutore di ordini, ma stiamo scherzando? Una spinta vista in tv, ad esempio, è ben diversa rispetto al suo reale impatto, che solo l'arbitro in campo può valutare", conclude.