Vino: per Pellegrino un brillante 2023, in un anno +4,8%

Pellegrino, storica azienda nella Sicilia Occidentale ora guidata dalla sesta generazione degli eredi di Carlo Pellegrino ed unica ad essere protagonista sia con vini autoctoni siciliani, che Marsala e vini di Pantelleria, archivia un brillante 2023 con 19,7 milioni di euro di fatturato, in crescita del 4,8% sui 18,8 milioni del 2022, a testimoniare l’attenzione verso i vini che esprimono Qualità, Territorio, Identità ed Accessibilità. Il risultato, illustrato in un incontro stampa a Roma, è da ascrivere al percorso qualitativo intrapreso nell’area dei vini prodotti da vitigni autoctoni e sviluppati nelle sei tenute della famiglia distribuite nel trapanese. Attraverso il progetto dei vini delle sue “Tenute di Famiglia”, Pellegrino ha consolidato la sua presenza nell’ambito dell’ospitalità e della ristorazione (Ho.Re.Ca.), accompagnando lo sviluppo del brand su piazze strategiche come Roma, Milano, la Toscana ed alcuni importanti mercati esteri. Le esportazioni rappresentano il 35% del fatturato complessivo, con particolare rilevanza per i mercati del Regno Unito, Germania e Stati Uniti. Tra le new entry in gamma piccole gemme quali Senarìa, Grillo superiore -un unicum nel territorio-, Tanaurpi, il primo ed unico Malbec siciliano, Junco, Frappato e l’ultimo nato Capoarso, cru di Perricone che perfeziona la rosa dei single vineyards della storica Cantina siciliana. A Pantelleria nasce Isesi, cru di Zibibbo vinificato in secco dalle vigne della perla nera del Mediterraneo. La Grande Famille, metodo classico brut dedicato a Josephine Despagne, gentildonna francese, sposa di Carlo Pellegrino. “Il progetto delle Tenute di Famiglia – ha sottolineato Benedetto Renda, presidente di Pellegrino – è una cartina di tornasole dei 140 anni di storia della cantina, metafora del suo passato, del suo presente e del suo futuro. Esso rappresenta da un lato il profondo legame con la tradizione enologica siciliana, con il suo patrimonio di varietà autoctone, dall’altro l’interesse per i vitigni internazionali che meglio si adattano a questi territori, passando attraverso progetti di sperimentazione varietale visionari, come nel caso nel Malbec. Una sfida enologica che esprime, nel calice, la storia, la contemporaneità e l’orientamento all’innovazione di Pellegrino”.
    Il 2023 è stato anche un anno che ha marcato un importante cambio di passo dell’azienda sull’Isola di Pantelleria: con il completamento dell’acquisizione di una propria tenuta di circa 8 ettari sulle alture occidentali dell’isola, in contrada Sibà.
    L’azienda – che è il più importante produttore dell’isola di Passito e Moscato, fino ad oggi è stata caratterizzata da impresa sociale, raccogliendo e vinificando nella sua cantina, le uve conferite da oltre 330 produttori. Dal prossimo anno produrrà anche in proprio dalle vigne di Sibà. Inoltre, arrivi record di enoturisti al Pellegrino Ouverture , il polo di ospitalità realizzato a Marsala, che nel 2023 ha registrato oltre 14.000 visitatori delle suggestive cantine storiche.Tra i progetti futuri, è prevista anche l’apertura nel 2025 di un polo di ospitalità didattica sulla vigna pantesca – che nel 2024 compie 10 anni sotto l’egida dell’Unesco – a beneficio dei visitatori e degli appassionati presenti sull’isola, che andrà ad aggiungersi alla scenografica cantina Pellegrino, sulla strada perimetrale dell’isola, con vista sui tramonti mozzafiato di Pantelleria.
   

Vino: per Pellegrino un brillante 2023, in un anno +4,8%ultima modifica: 2024-03-08T18:14:23+01:00da newsconulana

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