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Riccardo Scamarcio si racconta a Stories su Sky Tg24


È Riccardo Scamarcio il protagonista della nuova puntata di Stories, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky Tg24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Francesco Venuto, l'attore e produttore si racconta in Riccardo Scamarcio - Libero di Essere, in onda il 13 marzo alle 21.00 su Sky TG24, sabato 16 alle 12.00 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.
    Scamarcio è cinema dal 14 marzo con Race For Glory - Audi vs Lancia, il suo ultimo progetto in cui è attore, sceneggiatore e produttore con la regia di Stefano Mordini. Una storia di eccellenza italiana in cui "raccontiamo la storia di Cesare Fiorio, il manager della Lancia che nel 1983 sfidò l'Audi 4 che era imbattibile nel campionato del mondo di rally", un film che racconta "le vicende di un uomo che cerca di vincere una sfida impossibile. Un italiano però. Quindi con la nostra attitudine, creatività, fantasia, coraggio e un pizzico di follia". E poi una carriera costellata da tanto cinema, poca voglia di studiare, molti incontri importanti, una costante fuga dalla confort zone e una pioggia di racconti e aneddoti.
    L'amore per la recitazione affonda le radici in un'infanzia un po' turbolenta, "ero abbastanza monello, a scuola non ci volevo andare e quindi diciamo li ho fatti un po' disperare i miei genitori. Durante l'adolescenza ogni tanto scappavo e a 14 anni ho distrutto la macchina di mio padre" ricorda. Poi l'incontro col palcoscenico, giovanissimo. "A 15 anni - dice ancora - pensavo già 'il cinema italiano ha bisogno di un attore come me', ma non era arroganza, era la convinzione di voler fare le cose per bene".
    Tante le collaborazioni con registi del calibro di Ozpetek, Castellitto, Woody Allen, Pupi Avati, Nanni Moretti "un grande regista con cui abbiamo avuto degli scontri anche importanti, delle divergenze, però ci siamo sempre voluti bene" o ancora Veronesi. L'ultima lo vede al fianco di Johnny Depp nel suo prossimo film. "Mi ha fatto ascoltare un messaggio che Marlon Brando in persona gli aveva lasciato per complimentarsi della sua interpretazione in Donnie Brasco. Condividere il tempo con lui sul set durante il film è veramente stato un privilegio".