Una piazza che dovrà essere popolata anche la sera e che vedrà il ritorno delle fontane, un edificio aperto al quartiere e al mondo con più eventi nei suoi spazi e terrazze rinnovate, una nuova illuminazione grazie alla quale si potranno ammirare anche dall'esterno i fregi di Gino Severini.
Eur spa vuole in questo modo restaurare e rendere più funzionale il palazzo dei Congressi a Roma, uno dei simboli dell'architettura razionalista, opera di Adalberto Libera terminato e inaugurato effettivamente solo nel 1953. Da un lato quindi la società controllata dal Mef al 90% e al 10% da Roma Capitale vuole rivitalizzare un lembo del quartiere finito negli ultimi anni un po' ai margini, dall'altro punta a rendere la struttura, che Libera dotò già di soluzioni tecniche all'avanguardia, più adatta alle esigenze del mondo congressuale permettendo di ospitare 4 e forse più eventi contemporaneamente.
E quindi le terrazze con accessi indipendenti, il nuovo bar, gli spazi adatti anche a esposizioni, renderanno l'edificio non più una barriera ma un 'corridoio' con il resto del quartiere come ha sottolineato l'ad di Eur Spa Angela Maria Cossellu alla presentazione. Per il presidente della società Enrico Gasbarra si tratta di un progetto, con un investimento di 8 milioni di euro, nell'ambito di quello sforzo per rendere l'Eur "sempre meno un quartiere che si svuota la sera ma sempre più un polo per i romani e per il mondo intero" coniugando la valorizzazione del patrimonio storico e "l'attrattività" dei servizi offerti.
Il progetto, ha spiegato l'architetto Mario Alvisi (dello studio Alvisi-Kirimoto) "è stato stilato rispettando rigorosamente l'opera e il genio di Libera". Le misure sono al vaglio della Soprntendenza speciale di Roma con la quale "c'è un dialogo continuo". E quindi saranno mantenute le consistenze e le colorazioni più simili ai materiali presenti nei lavori di pulitura, della pittura delle facciat, nel restauro dei fusi reticolari; nell'integrazione di paramenti e pavimenti e nel ripristino della continuità visiva delle travi nel Foyer.
Sarà ripensata la gestione del flussi dei visitatori, il carico e scarico dei materiali, ealizzata una nuova copertura, sostituendo poi le tende posticce con un sistema più moderno e non visibile. Al primo piano ci saranno nuove pareti mobili che potranno modualare fino a dodici sale autonome. Tutti interventi che dovebbero durare due anni durante i quali il palazzo resterà funzionante.