‘Dall’alto di una fredda torre’, la tragedia in una famiglia normale

 ‘Dall’alto di una fredda torre’ di Francesco Frangipane racconta di quanto sia più grande la tragedia se piomba nella normalità di una famiglia qualsiasi composta da padre, Giovanni (Giorgio Colangeli), madre, Michela (Anna Bonaiuto) e due figli gemelli eterozigoti, Antonio (Edoardo Pesce) ed Elena (Vanessa Scalera).
    Nel film, già alla Festa di Roma e ora in sala con Lucky Red dal 13 giugno, questa famiglia viene devastata da una terribile scoperta: entrambi i genitori sono gravemente malati della stessa malattia, ma solo uno dei due può essere salvato da un prelievo di midollo che potrà essere donato solo da Michela.
    Spetta ai due figli gemelli decidere se comunicarglielo e, soprattutto, chi tenere in vita. Una scelta drammatica, un vero inferno che li obbligherà a fare i conti con il loro passato e che porterà a galla i più feroci istinti. Nel cast anche Elena Radonicich e Massimiliano Benvenuto.
    “Sono due cuccioloni, entrambi con carenze affettive e senza alcun compagno vicino. Il film poi pone una domanda universale – dice Vanessa Scalera (Imma Tataranni, Filumena Marturano ) -, quella classica che si fa ai figli: ‘A chi vuoi più bene?’ Elena è una che a un certo punto rispetto a questa situazione perde il controllo e vorrebbe solo gridare”.
    “Mi sembra un film sulle dipendenze affettive – dice invece Pesce -, un modo per i due gemelli di crescere, maturare e allo stesso tempo tornare indietro. Poi – aggiunge – con Vanessa mi sono trovato subito bene: siamo due viscerali anche se questa volta faccio un personaggio più tenero. Antonio mi ha dato la possibilità di aprirmi a certe cose della vita. Nella realtà in genere sono anaffettivo o prendo atteggiamenti da guascone, qui invece tiro fuori cose di me che in genere non mostro mai”.
    Sta cambiando il cinema per le donne? “Non sono certo una sociologa per dirlo, ma credo che in Italia ci sia ancora un cinema molto maschile – dice la Scalera -. ‘C’è ancora domani’ di Paola Cortellesi è stato una sorta di miracolo. Per fare una storia al femminile si è messa lei stessa a scriverla ed ha avuto il giusto successo. Un desiderio? Quello di fare finalmente una donna mite”.
    Infine sottolinea il regista: “I due fratelli del film saranno costretti a fare un viaggio agli inferi alla disperata ricerca di una risposta che non esiste. E la cosa più entusiasmante è stata proprio questa: cercare questa risposta, esplorare nell’animo più profondo dei personaggi di questa assurda vicenda. Tutto ciò – conclude Francesco Frangipane – fa di Dall’alto di una fredda torre una vera e propria tragedia moderna che si fonda sugli archetipi di quella greca”.
   

‘Dall’alto di una fredda torre’, la tragedia in una famiglia normaleultima modifica: 2024-06-08T02:16:56+02:00da newsconulana

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