Longevità nella socialità, i segreti dei centenari Blue Zone

Tonino ha 94 anni si alza presto la mattina e va in campagna. 5 km andare altrettanti a tornare. Coltiva il suo orto, zappa, disbosca, pianta se ne sta ore con la schiena piegata. Mangia semplice ortaggi, verdure, frutta di produzione propria, l’olio è buono, “il vino me lo concedo ancora, 1 bicchiere di rosso al giorno, ultimamente  con l’acqua’. Poi di ritorno se ne sta in paese, saluta tutti sventolando un bastone ma è un vezzo cammina di buon passo e senza incertezze. Racconta i bei tempi quando tutto “era meglio di ora” , è un discorso di anziani, ricordare di quando si era giovani è addolcire i ricordi, sono sempre meglio di come si sono vissuti.
Ma con la longevità di queste parti non c’entra o perlomeno non è una prova. Gli alberi sono millenari, gli ulivi forgiati dal vento, il sughero di Crisciuleddu, tra gli alberi monumentali d’Italia è giovane, di anni ne ha 500″,  racconta Vittoria Fresi di Mediterranea Adventures che con il marito Telemaco Murgia guida in lungo e largo alla scoperta di una Sardegna poco nota. Il kayak fa arrivare persone da tutta Europa, Telemaco ha scritto la guida per Imago ‘Pagaiando nel cuore del Mediterraneo , e vittoria racconta che la loro è una passione al di là del lavoro, “e se capita il weekend libero si va con i figli a fare kajak con bivacco notturno”.  
La pigrizia da queste parti non ha casa pare. E il turismo active sta portando nuovi viaggiatori in zona specie nei mesi di fuori stagione. Se ne stanno alla lontana dalle mete battute, vanno su coste che non sono la modaiola Costa Smeralda nè le spiagge che ballano al tramonto. La proposta va dal climbing al diving ma è un vanto anche portare persone a conoscere paesi e tradizioni.
Badesi con la sua baia che affaccia verso l’isola dell’Asinara lunga dalla cinquecentesca Castelsardo a Isola Rossa è un punto di partenza ma se si sale all’eremo dei Santi Nicola e Trano in cima a Luogosanto si vede bene la Corsica e la Maddalena. Is Serenas Badesi è quasi un piccolo borgo, costruzioni ad un piano o due sparse in prossimità della spiaggia, c’è l’animazione dei villaggi e l’all inclusive che attrae ma la scelta  a monte è di restituire anche al territorio con l’occupazione del personale, i prodotti tipici al ristorante e le escursioni di ogni tipo, sportive e culturali, archeologiche, naturalistiche o folkloristiche  per una conoscenza della Gallura meno frettolosa. Di queste parti sono i carciofi di Valledoria, il pecorino di Aggius, i funghi porcini di Larus e il vermentino di Lidoli.
Fondata dai doria, Castelsardo pur piena di ristorantini turistici, negozi di artigianato tipico con i tappeti e i gioielli con il corallo resta un borgo marinaro dove si va a pesca. “Vado in mare perché  mi dà una energia che sento vitale, mio padre era pescatore e io pure lo sono stato. Oggi faccio le regate e pesco ma il pomeriggio sto qua a costruire le nasse che si fanno da 800 anni e se non tramando questi lavori chi li farà ” ci dice Tonino Borrielli, un altro longevo.
“Queste sono reti che oggi diventano lampade per chi vuole riportare un ricordo ma sono l’attrezzo di pesca più antico e rispettoso, le maglie non trattengono i pesci neonati e questo significa che non hanno mai danneggiato il nostro mare” . Tonino li realizza con il giunco marino, che si prende nella palude. Tradizione vuole che si raccolgano nei giorni di San Giovanni e con la luna calante, alle 2 e mezzo di notte quando la natura non è ancora sveglia e fanno meno resistenza quando li strappi.  Poi si mettono ad asciugare e quando sono secchi si può cominciare l’opera. A cestini e nasse è dedicato a Castelsardo anche il Museo dell’intreccio mediterraneo
Il sughero invece si raccoglie ogni 10 anni è un ricambio naturale, è come una pelle che muta, e quando albero per albero è ora di fare il taglio sapiente della corteccia lo decide un esperto.
Sono le tradizioni che si tramandano e con fierezza un ingrediente della longevità di queste parti, dei centenari record. Francesco Savino è morto a 106 era di Sorso e fino all’ultimo ha guidato le coltivazioni dei suoi terreni. La scienza studia i fattori di queste età record, i centenari più che altrove, si chiama  Blue Zone ma alimentazione e stile di vita attivo non spiegano tutto nè le tradizioni che in tutta la Sardegna sono rispettate e tramandate, folklore ma anche identità, come racconta Vittoria che è tra i ‘fidali’ classe 1980 della festa Manna di Gaddura, chiamati cioè quest’anno come tutti i coetanei della zona ad organizzare. Tonino di Luogosanto apprezza i giovani imprenditori del wine bar DiVinum, che si sono messi di impegno a promuovere il territorio con  prodotti selezionati di qualità e etici e la loro terrazzetta di campagna nel paese delle chiese della basilica di Maria bambina, borgo di transito è pieno di stranieri, francesi innanzitutto.
Oltre ad alimentazione e stile di vita attivo il fattore che fa la differenza sembra essere un altro: la posizione sociale, intesa come ruolo anche da molto anziano, nella comunità. Il dna dei sardi centenari è allo studio, vita sociale, piena, operatività e utilità delle persone anziane sono elementi che si raccolgono nei racconti di queste persone,  “mio nonno a 94 anni curava la  vigna”, “mia sorella a 103 anni sovrintendeva alla cucina” sono altrettante testimonianze del fatto che con gli anni, le persone di questi borghi mantengono una utilità sociale nella comunità, senza essere parcheggiati in attesa della fine.  
Quali e dove sono queste blue zone? Le “Blue Zone” individuate fino ad oggi sono solo cinque 
Sardegna, Italia. In particolare in provincia di Nuoro i paesi montani della sub regione barbaricina d’Ogliastra e della Barbagia di Ollolai. Un gruppo di demografi ha identificato una zona di picco di longevità in dei villaggi montani dell’entroterra dove gli uomini raggiungono i 100 anni con una straordinaria frequenza.
L’isola di Okinawa, Giappone. Qui è stato esaminato un gruppo di individui che è stato riconosciuto fra i più longevi mai vissuti nel mondo.
Loma Linda, California. I ricercatori hanno studiato una comunità della chiesa cristiana avventista del settimo giorno i cui membri sono tra i più longevi di tutto il nord America.
Penisola di Nicoya, Costa Rica. La penisola è stata oggetto di ricerche sulla longevità a partire dal gennaio del 2007.
Icaria, Grecia. Nell’aprile del 2009 uno studio compiuto nell’isola di Icaria ha scoperto la più alta percentuale di novantenni nel pianeta. Quasi un abitante dell’isola su tre raggiunge i 90 anni.
Legumi, cereali integrali, verdura e frutta fresca ma anche pesce, formaggi e vino locali sono un comune denominatore, ma l’alimentazione non spiega tutto, come pure l’essere attivi, longevità per come emerge nei vari studi, ha determinante il fare parte di una comunità e avere un approccio che guardi avanti, al futuro se non il proprio quello dei più giovani che sta intorno. Longevità nella socialità.

Longevità nella socialità, i segreti dei centenari Blue Zoneultima modifica: 2024-06-25T12:17:47+02:00da newsconulana

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