News IT

Parigi: pace, il sogno olimpico torna in Europa


(di Piercarlo Presutti) Con il suo carico di sogni (peace,love&medaglie), l'Olimpiade torna da venerdì prossimo in Europa dove è stata inventata e poi riscoperta dopo due millenni di oblio. La trova come un campione vecchio e stanco, alla ricerca faticosa del colpo di classe di un tempo: nel caso dei Giochi di Parigi 2024, lo sarebbe un plateale rilancio del modello organizzativo franco-continentale. L'ultima volta in Europa infatti fu nel 2014 a Sochi, casa di Putin, ma non c'era ancora stata la Brexit a minare l'Unione e in Ucraina c'erano solo avvisaglie belliciste in Donbass: le passerelle di vip con l'aggressore di oggi si sprecavano. Ora invece molto di quanto edificato nella civiltà occidentale in tanti anni di cultura del progresso sembra venire giu', non solo metaforicamente (e per la verità non solo in Europa: Papa Francesco la chiama guerra mondiale a pezzi). Fatto sta che è la situazione geopolitica complessiva a rendere i Giochi al via venerdì con la cerimonia di apertura sul Lungosenna, la prima fuori da uno stadio, i più complicati organizzativamente e controversi filosoficamente di sempre. Non si vedono segnali di tregua olimpica, e lo stesso movimento sportivo a ben guardare vacilla paurosamente, tra esclusioni di atleti e squadre, con le bandiere russe e bielorusse occultate e l'insoddisfazione di molte delle parti in causa nei vari conflitti.
    Eppure, nonostante i rischi di attentati, le tensioni sociali, l'eterno incombere del doping, l'attesa è enorme e per paradossale contraddizione i Giochi promettono di essere, agonisticamente ed esteticamente, i più belli di sempre. La prima volta della parità numerica di genere donne-uomini e l'ingresso di nuove discipline (un esempio: la breakdance), fanno pensare alla manifestazione come un reale anticipo di un mondo finalmente al passo con i tempi e più giusto. Stimolati da Macron i francesi, pur alle prese con una situazione interna di governabilità complicata, sembrano avere fatto mirabilie in pieno rispetto della risoluzione 2020 del Cio che obbliga alla sostenibilità e a fare in modo che le Olimpiadi lascino una legacy, un'eredità. Se questa sarà anche economica, oltre che culturale come chiede il presidente del Cio, Bach, è difficile prevederlo perché spesso nel recente passato finanziariamente parlando i conti non sono tornati e il dibattito se convenga ancora ad un Paese organizzare in maniera tradizionale i Giochi è apertissimo. Ovvio che i sogni di grandeur francese siano accompagnati dal timore di una debacle, ma le condizioni per uno spettacolo sportivo di enorme fascino, edificante e tendenzialmente equo (ovvero, in una parola: l'Olimpiade) da venerdì all'11 agosto ci sono tutte. La sfilata di campioni in gara, dopo l'anteprima sui battelli per la cerimonia, sarà impressionante. La rediviva ginnasta americana Biles, l'astista Duplantis, il Dream Team di basket Usa, la nuotatrice Ledecky che di ori olimpici è già piena, e Djokovic che ai Giochi ha preso sinora solo un bronzo, ed è all'ultima occasione: sono solo alcuni dei nomi delle star da seguire, perché saranno decine e decine i campioni mondiali e olimpici in gara. Ma come sempre l'Olimpiade sarà soprattutto l'occasione di consacrare campioni e personaggi nuovi, come avvenne in piena pandemia nel 2021 a Tokyo con l'italiano Marcel Jacobs. Ecco, "les italiens", come spesso dicono sospirando un po' sconsolati e molto ammirati i francesi: gli azzurri si presentano con la squadra più numerosa di sempre, 403 atleti, e con aspettative più alte che mai. Tokyo fu un'edizione strepitosa, e andò perfino al di la' degli auspici del presidente del Coni, Malago': 40 medaglie (10 d'oro, 10 d'argento, 20 di bronzo) e record. Nonostante la disfatta educativa di una scuola che non promuove l'attività fisica, il modello sportivo italiano continua ad essere un esempio nel mondo, tanto che l'obiettivo dichiarato stavolta è perlomeno una medaglia in più rispetto alla precedente edizione: vale a dire un nuovo record. Le punte della squadra azzurra sono tante. Nielsen Graceland, basandosi su modelli statistici applicati ai risultati ottenuti dagli atleti, alla vigilia la accredita di 11 ori: Irma Testa e Aziz Abbes Mouhiidine nel pugilato, Tommaso Marini e Alice Volpi nella scherma, Sofia Raffaeli nella ritmica e Alice Bellandi nel Judo. E poi: Elena Micheli (Pentathlon moderno), Caterina Banti e Ruggero Tita (Vela), Matteo Zurloni (Arrampicata), il nuotatore Thomas Ceccon e Vito Dell'Aquila nel Taekwondo. La proiezione realizzata dall'istituto comunque arriva complessivamente a 46 podi, anche perché le carte da giocare sono molte. Sinner e Jasmine Paolini sono le più accreditate nel tennis. Poi Tamberi (portabandiera alla cerimonia con Arianna Errigo) Jacobs, la staffetta 4x100 e Antonella Palmisano nell'atletica, le squadre di pallavolo e quelle di scherma, il Settebello nella pallanuoto, i nuotatori Simona Quadarella, Nicolò Martinenghi e Gregorio Paltrinieri, il ciclista Pippo Ganna e molti altri. Record o no, tutto lascia pensare che le medaglie per gli azzurri l'11 agosto dovrebbero essere in numero soddisfacente. Per completare il podio del sogno olimpico mancano pace&amore. Per quello purtroppo non basta un buon modello sportivo: però, è la speranza di molti, magari può aiutare.