– TORINO, 27 GEN – Aumentare le ricerche sulle conseguenze dei cambiamenti climatici per i vigneti e i vini. La sollecitazione arriva da Enonis, il centro di ricerca applicata all’enologia dell’eno-scienziato Donato Lanati, che ha sede a Fubine (Alessandria). “Solo da poco tempo – osserva l’enologa e biologa Dora Marchi, direttore tecnico e responsabile del laboratorio di Controllo Qualità di Enosis – si è presa piena coscienza dei problemi drammatici indotti dai cambiamenti climatici” e “gli studi e la letteratura enologica correlati finora prodotti sono ancora marginali e necessitano di maggiori e più puntuali approfondimenti scientifici. C’è ancora molto da fare – prosegue Dora Marchi – e ampio è lo spazio per le ricerche aventi come obiettivo la limitazione dei danni provocati dai cambiamenti climatici, dall’innalzamento termico e dalla siccità sulla composizione dell’uva e alla qualità dei vini”.
Le più recenti vendemmie hanno evidenziato una serie di problematiche – ricorda Enosis – dall’anticipo della fioritura e, di conseguenza della maturazione dell’uva, al sensibile incremento del contenuto in zuccheri dell’uva, dall’accoppiamento tra temperature elevate per lunghi periodi e la carenza idrica, agli stress termici e idrici in condizioni di forte luminosità, fino – per citarne un altro – al fenomeno del pinking, che si verifica quando il vino assumeuna colorazione rosata. .