Glory Hole, quando la camorra fugge nel bunker

Glory Hole di Romano Montesarchio, in sala dal 18 luglio con Altre Storie e Minerva Pictures, mostra un aspetto inedito della camorra, ovvero i covi, a volte fatiscenti e angusti, a cui si affidano i criminali quando sono in fuga e devono nascondersi. Di scena insomma i bunker e quello che accade in questo isolamento volontario ancora più duro di una prigione perché si è totalmente soli e così facilmente preda dei propri fantasmi.
    È il caso di Silvestro (Francesco Di Leva), un colletto bianco della camorra che si è avvicinato troppo alla bellezza di Alba (Mariacarla Casillo), figlia adolescente del suo boss (Gaetano Di Vaio nel suo ultimo ruolo).
    Un incontro fatale che spinge questo camorrista senza scrupoli, incapace di commisurarsi con la purezza dell’amore della ragazza, a compiere un atto irreparabile che lo costringerà alla fuga. Per salvarsi, Silvestro approfitterà della complicità di un prete (Roberto De Francesco) in crisi e di un eccentrico proprietario di club privé (Mario Pirello), suoi amici d’infanzia.
    Una volta nel bunker per l’uomo sarà una vera e propria discesa agli inferi tra allucinazioni, ricordi e il pensiero di Alba, quella ragazzina che forse ha amato troppo.
   

Glory Hole, quando la camorra fugge nel bunkerultima modifica: 2024-07-19T13:15:44+02:00da newsconulana

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