Addio a Leonard Riggio, fondò Barnes & Nobles

Leonard Riggio, l’imprenditore italo-americano che negli anni Settanta rivoluzionò il mercato editoriale costruendo l’impero delle librerie Barnes and Nobles, prima di restare vittima del successo di Amazon, è morto a 83 anni dopo “una coraggiosa battaglia contro l’Alzheimer”. Lo ha reso noto la famiglia.
    Newyorchese, nato a Little Italy da una mamma sarta e un padre tassista che per due volte aveva sconfitto sul ring il pugile Rocky Graziano, Riggio e’ stato anche un importante collezionista di arte: nelle sue raccolte, distribuite tra l’appartamento di Park Avenue e una villa a Bridgehampton, opere di Richard Serra, Isamu Noguchi, Willem de Kooning e Niki de Saint Phalle si affiancavano a capolavori dell’Arte Povera, da Mario Merz a Pier Paolo Calzolari. Fu grazie a Riggio (e a un’iniezione di fondi da 30 milioni di dollari) che nel 2003 vide la luce il museo di arte minimalista Dia: Beacon in una fabbrica di biscotti nella valle dell’Hudson.
    Cresciuto a Brooklyn, Riggio non fini’ mai il college: comincio’invece a lavorare in una libreria come ragazzo di bottega. Dopo aver aperto nel 1965 la Student Book Exchange in concorrenza alla libreria della New York University, nel 1971, con un milione di dollari presi a prestito, aveva acquistato il marchio Barnes and Noble con annessa libreria su Fifth Avenue: fu il primo tassello di un impero che rivoluziono’ il mercato prima dell’avvento della libreria online di Jeff Bezos. Alla fine degli anni ’90 un libro su otto venduto negli Usa era acquistato in negozi B&N dove i tavoli in prima fila erano cosi’ pregiati che gli editori pagavano migliaia di dollari alla catena pur di metterci i propri libri in esposizione.
    Riggio rimase presidente di B&N fino al 2019 quando la catena fu acquistata dall’hedge fund Elliott Advisors per 475 milioni di dollari. “La sua leadeship è durata decenni, alimentando una cultura dell’innovazione e l’amore alla lettura”, ha affermato la societa’, quotata in borsa dal 1993.
    Da B&N non c’erano solo libri, ma anche comode poltrone, divani e un buon caffè: nelle centinaia di negozi acquistati da Riggio nell’arco di due decenni le mamme portavano i bambini a giocare con gli amichetti e i teen-ager si ritrovavano a “studiare” dopo la scuola.
    “Le nostre librerie dovevano dare il benvenuto, non intimidire i clienti”, aveva spiegato Riggio nel 2016 quando ormai gli affari erano andati a rotoli per la concorrenza delle vendite su Amazon e degli e-book: “I nostri non erano luoghi elitari. Potevi entrare, bere una tazza di caffè, leggere un libro per tutto il tempo che volevi, andare in bagno”. Se ne avvantaggio’ anche l’industria del libro, ma tanto successo ando’ a scapito delle piccole librerie indipendenti, incapaci di competere con gli sconti e la marea di titoli offerti da B&N: la catena di Riggio negli anni Novanta fece da modello al Fox and Sons Book, il superstore che “uccide” la piccola Shop Around The Corner di Meg Ryan nel classico del 1998 You’ve Got Mail – C’e’ Posta per Te.
   

Addio a Leonard Riggio, fondò Barnes & Noblesultima modifica: 2024-08-28T23:56:45+02:00da newsconulana

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