– VERCELLI, 24 FEB – Se i primi sondaggi effettuati tra i risicoltori verranno confermati, nella campagna agraria di quest’anno ci potrebbe essere la minor superficie investita a riso in Italia dal 2000. La stima arriva da Paolo Carrà, presidente di Ente Nazionale Risi, intervenuto questa mattina alla 44/ma Fiera in Campo, in corso fino a domenica a Vercelli.
I sondaggi indicano una previsione di superficie risicola di 210.800 ettari, contro i 218.421 ettari del 2022. Nel 2010 erano state toccate punte di 250.000 ettari di risaie coltivate in Italia, in primis Piemonte e Lombardia, prime per produzione.
“Questo potrebbe succedere – ha detto Carrà – perché alcune colture sono diventate competitive per il riso, ma anche a causa della siccità. Siamo in deficit idrico, e in questo momento ci troviamo in una condizione peggiore rispetto all’anno scorso.
Nel 2022 si sono persi 26.000 ettari di risaie nel Novarese e Lomellina, ed è venuta a mancare una visione in prospettiva di ciò che poteva succedere l’anno successivo. Non eravamo abituati a una cosa del genere, perché la questione della mancanza d’acqua riguardava il Sud Italia”. .