“Occorre lavorare per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali per garantire prezzi giusti ed una più equa distribuzione del valore a tutela dei consumatori degli agricoltori contro le pratiche sleali. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della riunione della Commissione di allerta rapida sul caro pasta convocata dal ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso nel precisare che l’esigenza di “sostenere nel Piano nazionale di ripresa e resilienza l’agroalimentare dove sono stati presentati progetti dalla pasta alla carne, dal latte all’olio, dalla frutta alla verdura con più di 50 proposte e migliaia di agricoltori, allevatori, imprese di trasformazione, università e centri di ricerca coinvolti”.
Un impegno – sostiene Coldiretti in una nota – che anche per la pasta sarebbe una garanzia di stabilità ed equità dei prezzi lungo la filiera, ma che assicurerebbe anche una maggiore sicurezza alimentare ai consumatori. A gennaio 2023, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat – sono aumentate di sei volte le importazioni in Italia di grano duro dal Canada dove si utilizza il glifosate in preraccolta come disseccante secondo modalità vietate in Italia.
“Una concorrenza sleale nei confronti dei nostri agricoltori ma anche – aggiunge l’organizzazione agricola – una preoccupazione per la salute dalle quali i cittadini posso difendersi scegliendo le confezioni con prodotto 100% italiano, grazie alla battaglia della Coldiretti sull’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta. E’ quindi strategico – precisa la Coldiretti – far ripartire la commissione unica nazionale (Cun) per il prezzo indicativo in Italia del grano duro come sostenuto anche dal ministro dell’Agricoltura e della sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida.