– BOLOGNA, 29 MAG – Si è chiuso con un fatturato complessivo pari a 563 milioni, crescita del 16% rispetto al 2021, l’esercizio 2022 di Mutti, azienda parmigiana ai vertici nel settore dei derivati del pomodoro che, lo scorso anno ha messo a punto investimenti per 32 milioni. Per al prima volta – spiega la società emiliana – la quota di fatturato registrata all’estero, pari al 51% ed equivalente a 286 milioni, ha superato quella ottenuta in Italia, pari al 49% e a 277 milioni.
Anche la quota a volume, che ammonta a un totale di 335 mila tonnellate, consolida questo andamento con un aumento di tonnellate vendute all’estero, pari a 190.000 rispetto alle 144.000 in Italia.
Sui conti, viene evidenziato, si è fatto sentire l’impatto delle variabili esterne come il costo dell’energia elettrica che ha fatto registrare un +147% e quello del gas che ha riportato un +217% mentre vetro e latta, materiali utilizzati dall’azienda per il packaging, sono aumentati rispettivamente per oltre il 40% e oltre il 60%. L’aumento dei costi, viene puntualizzato ancora, ha determinato un calo del margine operativo lordo pari a 44,7 milioni di euro (-7% rispetto al 2021) e della Posizione Finanziaria Netta che si è attestata a -123 milioni “I gravi fattori esogeni, dalla siccità agli aumenti di materie prime ed energia che hanno caratterizzato il 2022 non hanno intaccato il nostro percorso di crescita – osserva in una nota – l’ad del gruppo emiliano, Francesco Mutti – Il 2022 ci ha messo alla prova mettendo in luce il valore della nostra struttura: solida, dinamica, resiliente e capace di affrontare e superare con successo le avversità. Siamo quindi pronti a far fronte a un 2023 che si prospetta altrettanto complesso e sfidante”. .